Matteo Renzi massacrato dalla stampa estera: ecco cosa hanno scritto

Il leader di Italia Viva preso di mira dalla stampa estera dopo la decisione di dire addio al governo

La crisi di governo innescata da Matteo Renzi con le dimissioni delle due ministre appartenenti al suo partito e con la fine dell’appoggio in parlamento è ormai notizia nota a tutti. In attesa degli sviluppi sulla vicenda con il passaggio parlamentare all’inizio della prossima settimana, Matteo Renzi ha dovuto fare i conti anche con la stampa estera che ha dato ampia considerazione su ciò che sta succedendo in Italia.

matteo renzi stampa estera
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I principali giornali mondiali sono uniti nell’additare a Matteo Renzi tutte le responsabilità per questa crisi di governo. I commenti nei suoi confronti sono impietosi. Il Financial Times e il Guardian hanno rispolverato per lui la definizione di “Demolition Man”, frase già usata dall’Economist nel settembre 2019, quando lasciò il Pd per fondare Italia Viva. Si legge sul Financial Times che Renzi ha “messo sottosopra Roma nel tentativo di rafforzare il potere di interdizione del suo piccolo partito e la sua stessa immagine personale”.

Stessa linea usata dal Guardian che scrive “la manovra largamente impopolare di Renzi arriva nel momento peggiore possibile per l’Italia e lascia gli osservatori perplessi riguardo alle motivazioni”. E ancora dalla Germania il Der Spiegel tuona: “Sembra la battaglia di un uomo disperato. E un duello quasi tragico: da una parte Conte, il premier più popolare da 25 anni, dall’altra Renzi, uno dei politici più impopolari. Più il suo partito affonda, più lui lotta per avere attenzione”.

Matteo Renzi fa l'occhiolino
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In Francia Le Figaro chiede: “Chi si assumerà la responsabilità della caduta del governo italiano in un momento in cui l’Italia sta attraversando una crisi senza precedenti?”. Arrivando oltreoceano anche il New York Times ha affrontato l’argomento limitandosi però alla cronaca dei fatti ma non senza sottolineare che “i critici di Renzi, che sono numerosi, vedono un politico vendicativo e ambizioso che non solo aveva il potere di distruggere, ma non è riuscito a resistere alla tentazione di usarlo”.