Matteo Renzi smaschera Conte: “Se mi hanno offerto gli Esteri? Lei non dice balle”

Il leader di Italia Viva è stato ospite ieri sera a Non è l'Arena

Matteo Renzi ieri è stato ospite a Non è l’Arena da Massimo Giletti. Inevitabile parlare della crisi di governo che lui stesso ha innescato togliendo la fiducia all’esecutivo. Renzi ha confermato che il suo partito Italia Viva non voterà la fiducia in parlamento annunciando però che voteranno a favore su alcuni singoli provvedimenti del governo.

“Non voteremo la fiducia a Giuseppe Conte e quindi è chiaro che noi non faremo la stampella del governo, ma il giorno dopo voteremo a favore, spero anche con le opposizioni, il provvedimento sullo scostamento di bilancio” – ha annunciato Renzi.

matteo renzi non è l'arena
Fonte: La7

Quanto ai numeri in Senato che sarebbero risicati per Conte, Renzi risponde:

“Se non ha 161 voti al Senato è un arrocco quello di Conte. Se li ha, ha vinto lui, ma se non li ha è un arrocco che porterà alla caccia ai responsabili, mentre lui deve fare la caccia ai vaccini, non ai responsabili”.

Alla fine Massimo Giletti lo incalza sull’indiscrezione che parla di un’offerta del Ministero degli Esteri per evitare di aprire la crisi. “Se è vero che mi hanno offerto di tutto, compreso il ministero degli Esteri? Non rispondo, diciamo che lei quasi mai dice balle. Ma non vogliamo le poltrone, vogliamo avere la coscienza a posto” – ha risposto il leader di Italia Viva.

Matteo Renzi fa l'occhiolino
Fonte: Google

Poi sul gruppo pro Giuseppe Conte e contro Matteo Renzi apparso sulla pagina istituzionale ufficiale Facebook del premier ha risposto: “Non è ammissibile perché è uno di quei gruppi che incita all’odio e non può esserci una cosa simile sul profilo di un presidente del Consiglio. Loro, da Palazzo Chigi, hanno detto che è stato un hacker? Allora semplice, si fa la denuncia alla polizia postale oppure è chiaro che stanno dicendo balle”. Le tappe del futuro del Governo Conte sono: oggi alle 12 Conte terrà il discorso alla Camera dove i numeri dovrebbero esserci. Domani farà la stessa cosa in Senato dove sarà più complicato ottenere la maggioranza.