“Mi è morto tra le braccia”. Il racconto del patrigno di Alex: l’obiettivo era lui
L'obiettivo del delitto era lui, ma invece a rimetterci la vita è stato Alex, il figlio 14enne della sua compagna: il racconto del patrigno
Volevano farla pagare a lui e invece a rimetterci la vita è stato il figlio 14enne della sua compagna. Il patrigno di Alex racconta disperato quanto accaduto in quel parcheggio. Una versione che è ancora al vaglio delle forze dell’ordine, che hanno sequestrato il suo cellulare.
Tiberiu Maciuca è un uomo di origini straniere, ma che da tempo vive a rima. È il compagno della madre della vittima ed era l’obiettivo degli autori del delitto. Racconta che tutto è iniziato in un bar, si trovava con Alex ed altri membri della famiglia. Mentre si trova al policlinico Tor Vergata, l’uomo ripercorre i passi di quella serata, mostrando i segni sul suo volto:
Sono i segni della rissa avvenuta nel bar poco prima della sparatoria. Mi hanno incrociato lì, Alex era in macchina. Dovevamo andare ad una festa di famiglia. Mi hanno provocato ed è scoppiata la rissa. Quando mi sono allontanato pensavo che la questione fosse risolta e invece mi hanno cercato più volte. Ma era una trappola. Quel gruppo di nomadi mi aveva provocato al bar poco prima. Da sempre creano problemi nel quartiere e nessuno ha mai fatto nulla. Ho fatto i nomi e i cognomi di chi ho visto, ai Carabinieri ho raccontato tutto. Doveva morire un ragazzino ucciso come un cane?
Dopo quella rissa nel bar, il 24enne Petrov Corum, arrestato dalle autorità dopo che si è presentato in caserma di sua spontanea volontà, avrebbe contattato il patrigno su Facebook, chiedendogli un incontro per “chiarirsi”. Un incontro a cui tutta la famiglia è andata, non immaginando come sarebbe finita. Due colpi dei arma da fuoco sono stati esplosi all’improvviso, erano destinati al patrigno ma hanno colpito Alex. Il 14enne è deceduto tra le braccia dell’uomo. La madre, che si è recata in seguito sul posto, alla vista del figlio a terra, si è sentita male ed è stata trasportata in ospedale.