Michele Garruto, morto a soli 30 anni. La denuncia del fratello: “Lasciato sull’asfalto per 5 ore”

Il fratello di Michele Garruto denuncia quanto accaduto quel giorno dello scorso luglio. Il corpo del 30enne lasciato sull'asfalto per 5 ore

Michele Garruto ha perso la vita, in un sinistro stradale, lo scorso luglio. Il barbiere aveva solamente 30 anni e, quel giorno, era a bordo della sua moto.

denuncia fratello Michele Garruto

Oggi, il fratello Teodoro ha voluto denunciare pubblicamente quello che è accaduto, sottolineando che ancora nessuno ha aperto un fascicolo d’indagine, nonostante la gravità dei fatti.

Era il 7 luglio del 2022, quando Michele Garruto stava percorrendo, in sella alla sua moto, la strada provinciale 31 bis, tra Saronno, Ceriano Laghetto e Rovello Porro.

Improvvisamente, mentre procedeva rispettando il limite di velocità, un conducete alla guida di un furgone ha fatto inversione di marcia da una piazzola, in un punto dove non era consentito e senza controllare l’arrivo di altri mezzi. Lo scontro è stato imprevedibile e il barbiere 30enne ha perso la vita sul colpo.

denuncia fratello Michele Garruto

Oggi il fratello denuncia il comportamento delle forze dell’ordine. Ha raccontato che all’arrivo del 118, i sanitari non hanno potuto far nulla per Michele. Purtroppo era già deceduto. Ma le forze dell’ordine? La prima pattuglia è arrivata dopo un’ora e mezza e gli agenti hanno dichiarato che il corpo non era di loro competenza:

Senza nemmeno guardarci e scansandomi mentre correvo verso di loro per chiedere aiuto. Dopo tre ore dall’incidente arrivano altre tre pattuglie, tutte da paesi e provincie diverse.

denuncia fratello Michele Garruto

Tutti gli agenti hanno dichiarato che non era di loro competenza e il corpo del 30enne è rimasto sull’asfalto per 5 lunghe ore. Alla fine, è stato prelevato da un’agenzia funebre:

Sull’accaduto non è stato mai aperto nessun fascicolo dalle Procure competenti.

Teodoro ha anche sottolineato che il conducente, risultato positivo a cocaina e hashish, è ancora a piede libero.

Il PM ha inviato avviso di garanzia contenente il capo d’imputazione (Omicidio Stradale ) alla persona che ha generato l’incidente facendo inversione di marcia a seguito delle perizie che contendono i seguenti aspetti:

Nessuna colpa a mio fratello che manteneva il limite di velocità, 100% colpa al conducente dell’altro mezzo per aver fatto inversione di marcia senza verificare che sopraggiungesse qualcuno su una strada provinciale con doppia striscia continua da una piazzola di sosta. Il conducente del mezzo che ha causato l’incidente risultava sotto effetto di Hashish e cocaina, ma sotto il cateau.

Ad oggi il conducente risulta ancora a piede libero dopo 8 mesi e probabilmente nemmeno pagherà per quanto accaduto visto le vigenti leggi. Questa è la folle storia che ci sta facendo soffrire…