Monia Bortolotti accusata di duplice infanticidio, parla il suocero e nonno dei piccoli
Il suocero di Monia Bortolotti spiega cosa pensa dell'arresto della donna e come stanno loro
Sono ancora tutti sconvolti ed addolorati per ciò di cui è accusata Monia Bortolotti, la mamma 27enne accusata del duplice infanticidio dei suoi due figli, di 4 mesi la prima e 2 mesi il secondo. Il suocero, Giovanni Zorzi, ha rotto il silenzio.
Uno dei giornalisti de Il Corriere della Sera, è riuscito a fermare l’uomo, che era fuori casa, dove vive con la moglie a Pedrengo, nella provincia di Bergamo. L’uomo ancora sconvolto, ha deciso di spiegare cosa pensa, ha detto:
Abbiamo vissuto malissimo il decesso dei due bambini, ma non pensiamo sia stata lei, io non posso crederlo. Adesso era tornata dal padre, perché non poteva rimanere sola. Noi siamo anziani.
Il rapporto tra Monia e Cristian, suo compagno, negli ultimi tempi si era interrotto, quando le indagini da parte della Procura avevano preso una piega diversa, nei confronti della donna.
Tutta la comunità si dice sconvolta, poiché non riesce proprio a credere di cosa è accusata la donna. Lei ora si trova in arresto, ma ancora non ha confessato entrambi i delitti.
Come si sono svolti i fatti e l’arresto di Monia Bortolotti
Monia ha solamente 27 anni e nel 2021 era diventata mamma della piccola Alice. Tuttavia, il 15 novembre di quello stesso anno, quando la bambina aveva solamente 4 mesi, la donna ha chiamato i sanitari, perché aveva trovato la figlia cianotica e che non respirava più nella culla.
I medici intervenuti per lei non hanno potuto fare nulla, se non constatare il suo straziante decesso. Poche settimane dopo la grave perdita, la famiglia ha ricevuto la bella notizia dell’arrivo del secondo figlio.
Mattia ha perso la vita nell’ottobre del 2022, quando aveva solamente 2 mesi. Dall’autopsia è emerso che è deceduto per asfissia meccanica, dovuta da una azione volontaria. Quindi hanno ipotizzato che abbia perso la vita per soffocamento da cuscino.
Il compagno di Monia, ha iniziato ad avere anche lui dei sospetti dopo la scomparsa del secondo figlio. Per questo anche lui ha iniziato a collaborare con la Procura. Hanno anche disposto la riesumazione della prima figlia della coppia, ma a causa del danneggiamento della bara, l’autopsia non ha potuto aiutare nelle indagini. Alla fine nella giornata del 4 novembre, per la madre si sono aperte le porte della casa circondariale, anche se lei non ha ancora confessato.