Neonato lasciato per nella “Culla per la Vita”, arrivato anche il commento di Selvaggia Lucarelli
Il commento di Selvaggia Lucarelli sulla vicenda del piccolo Enea, il neonato lasciato nella Culla per la Vita, la mattina di Pasqua
La straziante vicenda del piccolo Enea, il neonato con soli 7 giorni di vita, lasciato nella “Culla per la Vita” dell’ospedale Mangiagalli di Milano, sta ancora facendo discutere. Sono davvero tante le persone del mondo dello spettacolo che hanno voluto commentare la vicenda.
Dopo le parole di Ezio Greggio, che hanno scaturito una grande polemica, c’è stato anche il commento della nota Giornalista Selvaggia Lucarelli.
La mamma del piccolo Enea ha lasciato il suo bambino in quella Culla, la mattina di Pasqua. Era avvolto in una coperta verde e vicino ha lasciato anche una lettera in cui spiegava le sue motivazioni.
In quel messaggio c’era scritto che lei gli voleva bene, che era nato in ospedale e che stava bene. Tuttavia, non poteva proprio tenerlo con sé, per questo non aveva altra scelta che lasciarlo lì.
Ora ha a disposizione circa 10 giorni per cambiare idea e riprendere con sé il suo bimbo. Tuttavia, il Tribunale dei Minori ha già trovato una famiglia disposta a prendersi cura del piccolino.
Neonato lasciato nella culla: il post di Selvaggia Lucarelli
Sto leggendo gli articoli (ovunque) su questa madre che avrebbe lasciato il proprio neonato in quella che oggi si chiama Culla per la vita e prima si chiamava Ruota dell’abbandono. Un luogo sicuro collegato ad un ospedale in cui lasciare un bambino che non si vuole o non si può crescere.
Un servizio giusto, se non fosse che nel momento in cui tu offri quel servizio per evitare che una madre, magari incapace di gestire la situazione, magari spaventata all’idea di doversi rivelare o dover dare spiegazioni, sarebbe cosa opportuna rispettare il silenzio. Il silenzio di chi ha preso una decisione cercando l’anonimato. Il chiasso di questi giorni è indelicato e profondamente sbagliato.
Il Policlinico ha diffuso la notizia, ha condiviso con la stampa il testo della lettera lasciata dalla madre, ci si è lanciati in identikit parlando di giovane età visto lo slang “giovanile” della lettera. Il primario, addirittura, ha rilasciato un’intervista parlando di sconfitta della società e invitando la madre a ripensarci, se vorrà. Ecco.
Se io decidessi di non tenere mio figlio vorrei tutto tranne questo. Leggere sui giornali i titoli sulla mia scelta, il nome del bambino, i giudizi altrui, il testo della mia lettera spiattellato, il primario che ritiene la mia decisione una sconfitta per tutto il paese che non ha saputo ascoltare il mio grido di dolore (ma chi l’ha detto, poi?). Insomma. P.s. Ora abbiamo anche Greggio che fa l’appello perché la donna ci ripensi. Ovviamente il padre non pervenuto, lui ha il diritto all’oblio.