Nessun ergastolo per Alessio Nigro: la condanna decisa per la sua condizione mentale

Secondo le perizie, Alessio Nigro non è riuscito a controllarsi il giorno dell'omicidio di Lidia, per via della sua condizione mentale

Non verrà condannato all’ergastolo, Alessio Nigro ha evitato la prigione a vita a seguito dei suoi disturbi mentali.

condanna Alessio Nigro

La sua vicenda scosse il paese, Nigro tolse la vita alla sua fidanzata Lidia Peschechera, strangolandola. E, secondo la Corte d’Assise di Pavia, è affetto da un disturbo borderline di personalità. Disturbo che lo ha portato a compiere quel gesto, senza renderlo capace di intendere e di volere. Per questo, nessun ergastolo per l’imputato, ma la condanna decisa è di 20 anni di reclusione.

Secondo le perizie, la patologia e l’alcol bevuto prima del delitto, gli hanno impedito di controllare i suoi impulsi. La rabbia è stata scatenata dalla decisione di Lidia, di mettere fine alla loro relazione e di cacciarlo via di casa.

condanna Alessio Nigro

Alessio Nigro tolse la vita alla fidanzata: i fatti

I fatti risalgono al 12 febbraio del 2021. Dopo una lite in casa, Alessio Nigro tolse la vita alla fidanzata Lidia Peschechera, nella sua abitazione a Sant’Angelo Lodigiano. Una lite che si scatenò dopo che l’uomo non si presentò ad una visita. Aveva promesso di farsi curare per i suoi problemi di dipendenza da alcol. Quella mancata promessa, fece arrabbiare Lidia. Alessio strinse le sue mani intorno al suo collo, soffocandola. Poi, la adagiò nella vasca da bagno.

condanna Alessio Nigro

Dopo il delitto, rimase in quella casa, a vegliare il corpo senza vita per quattro giorni.

In seguito, sentendosi braccato dalle forze dell’ordine, tentò la fuga, ma venne fermato e arrestato. Subito confessò il delitto.

La richiesta dell’ergastolo

Il pm aveva chiesto la condanna dell’ergastolo e anche per il gip e per il consulente della procura, Nigro era stato in grado di intendere e di volere. La difesa però ha puntato sulla sua condizione mentale e, dopo le perizie, è ciò che ha prevalso. La pena decisa in via definitiva, è quella di 20 anni di reclusione.