Nuova svolta nel caso di Giulia Tramontano, i legali di Impagnatiello presentano la strategia di difesa mentre l’accusa risponde così
Il processo contro Impagnatiello è arrivato ad una fase fontamentale
La storia di Giulia Tramontato tiene con il fiato sospeso quelli che hanno seguito la vicenda sin dalle sue fasi iniziali. La giovane donna incinta, martoriata dal compagno, ha lasciato un segno indelebile nell’opinione pubblica. Il processo per l’omicidio di Giulia si sta avviando verso una fase cruciale, con l’accusa che punta a una condanna all’ergastolo per Alessandro Impagnatiello. La difesa, invece, si appella a una presunta incapacità mentale del 30enne ex barman, sostenendo che il crimine sia stato causato da un “black out” dovuto a disturbi psichiatrici.
Secondo gli esperti nominati dai legali di Impagnatiello, il giovane soffrirebbe di un disturbo ossessivo e paranoico, causato dal suo forte narcisismo. La difesa ha depositato una consulenza alla Corte d’Assise di Milano, puntando a richiedere una perizia psichiatrica per accertare un vizio di mente dell’imputato.
L’accusa sostiene che Impagnatiello avesse tentato di avvelenare Giulia per mesi, somministrandole del topicida e ammoniaca, prima di ucciderla nel maggio del 2023. Sarebbe quindi omicidio con premeditazione. La sorella di Giulia riporta in una deposizione che la ragazza aveva problemi con il cibo e il latte che sembravano avere un sapore strano, così come i pomodori. Giulia lamentava anche una puzza di candeggina che sentiva e aveva dolori fortissimi allo stomaco per i quali beveva molte tisane ma senza trovare sollievo. La situazione era così grave che Giulia stava soffrendo terribilmente e si portava sempre dietro una borsa dell’acqua calda per cercare di alleviare il dolore.
Il processo si avvia verso le sue ultime fasi, con l’esame dell’imputato fissato per il 27 maggio, un anno dopo il tragico evento. Le prossime tappe prevedono l’ascolto degli ultimi testimoni dell’accusa il 23 maggio e dei testimoni della difesa il 10 giugno, tra cui lo psichiatra Raniero Rossetti e la psicologa Silvana Branciforti, redattori della consulenza difensiva.
Dobbiamo solo attendere la conclusione di questa vicenda straziante e conoscere quale sarà il verdetto finale della Corte d’Assise di Milano. Ci auguriamo che i familiari di Giulia trovino un po’ di conforto nell’esito della giustizia.