Processo Giulia Tramontano, le ricerche sul cellulare di Alessandro Impagnatiello descritte in aula dal capitano Belotti: cosa è emerso

Il capitano dei carabinieri Belotti rende noto il contenuto del cellulare i Alessandro Impagnatiello come prova della sua colpevolezza nell'omicidio dI Giulia Tramontano

Il processo a Alessandro Impagnatiello per l’omicidio della compagna Giulia Tramontano ha preso una svolta decisiva durante la nuova udienza iniziata l’11 Aprile. Esaminato il contenuto della cronologia web del telefono dell’imputato, il capitano dei carabinieri Gianluca Belotti ha esposto di fronte alla corte le agghiaccianti ricerche fatte da Impagnatiello su internet nei giorni precedenti il delitto.

Le parole chiave inequivocabili emerse dalla cronologia del telefono dell’imputato includono “scomparsa allontanamento volontario” e “Alberto Stasi Bollate”. Quest’ultimo condannato per l’assassinio della sua fidanzata. Questi dettagli hanno messo in allarme gli investigatori, evidenziando un interesse di Impagnatiello per vicende giudiziarie simili.

Inoltre, le ricerche effettuate dall’imputato il giorno prima dell’omicidio si concentrano sull’eliminazione delle tracce, come “rimuovere macchie di sangue, rimuovere macchie erba, rimuovere macchie candeggina”. Questi dettagli hanno portato i carabinieri a notificare ad Impagnatiello l’avviso di garanzia il giorno stesso in cui è stato estratto il contenuto del suo telefono.

Le indagini forensi sul telefono dell’imputato hanno inoltre rivelato le conversazione tra l’imputato e Giulia Tramontano, che mostrano problematicità nella relazione. La scoperta dei continui tradimenti dell’uomo culminano con la decisione della ragazza di voler terminare il rapporto. L’ultima conversazione risale al 28 maggio, quando Giulia era già morta ma Impagnatiello le scriveva ancora cercando di depistare gli inquirenti sul tragico destino già concluso della compagna.

Questi dettagli rafforzano la tesi dell’accusa e gettano nuova luce sul comportamento dell’imputato nei giorni precedenti e successivi alla tragedia. La testimonianza del capitano Belotti e di un’amica di Giulia che ha chiarito alcuni aspetti della relazione tra i due protagonisti, hanno contribuito a dipingere un quadro più chiaro delle circostanze che hanno portato alla scomparsa della giovane donna.

Il processo a Impagnatiello continua nel tentativo di far luce su questo delitto così efferato e, soprattutto, premeditato. Sarà compito della giustizia assicurare al colpevole una giusta ed equa punizione.

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