Nuovo murale per Giulia Tramontano e Thiago: sono uno di fronte all’altra a giocare

Nuovo murale per Giulia Tramontano, nel luogo in cui è stato occultato il corpo: nell'immagine è di fronte al piccolo Thiago

Un nuovo murale è quello che un artista ha voluto fare nella zona in cui è stato ritrovato il corpo di Giulia Tramontano, che portava in grembo il suo piccolo Thiago. Questo è il terzo che viene realizzato, da quando è emersa la straziante verità su questa donna.

murale giulia
CREDIT: INSTAGRAM LUCA ZAK COIA

Alessandro Impagnatiello è il colpevole di questo delitto. Il barman 30enne in realtà stava cercando di provocare il decesso della fidanzata, già da diversi mesi.

Questo perché per lui quella gravidanza, era un grande ostacolo. Dal racconto della sorella di Giulia, lui aveva altri piani in mente. Aveva già un figlio da una precedente relazione e voleva fare altri investimenti immobiliari.

Per questo motivo, la sera del 27 maggio, ha deciso di mettere fine alla sua vita con ben 37 fendenti. Purtroppo la ragazza non è deceduta subito, ma ci solo quando il fidanzato, ha finito di colpirla. Questo è ciò che è emerso dall’autopsia.

ricerche giulia

Prima di far ritrovare il corpo, Impagnatiello ha fatto credere a tutti che Giulia era scomparsa, dopo una loro discussione. Perché quello stesso giorno aveva avuto un incontro con la ragazza che lui frequentava da circa un anno.

Il nuovo murale per Giulia Tramontano e Thiago

Solo dopo il controllo nella casa e le prove raccolte, il barman una volta entrato in caserma, 72 ore dopo il delitto, ha deciso di confessare e far ritrovare il corpo.

Proprio nel luogo in cui lo ha occultato, sono ben tre i murali che hanno disegnato. Lo stesso comune di Senago, ha deciso di dedicare alla giovare, una strada o una piazza.

collega alessandro

L’artista di questo nuova opera è lo street artist Luca ‘Zak’ Coia. Quest’ultimo ha voluto rappresentare Giulia e Thiago seduti a giocare uno di fronte all’altro, con dietro un bellissimo tramonto. Il ragazzo in una breve intervista con il quotidiano Il Giorno, ha voluto descrivere la sua creazione, dicendo:

Le mani le ho voluto io, quella più piccola è quella di Enea, 11 anni. I bambini come Thiago anche se sono piccoli, a modo loro urlano il dolore e dicono: ‘Ci siamo anche noi, ascoltateci!’