Oggi avrebbe compiuto 53 anni: “La cercherò a vita”. Nessuno dimenticherà mai la sua storia
La verità sulla fine della ragazza non è mai venuta alla luce
Oggi, giovedì 14 gennaio 2021, Emanuela Orlandi, sparita a 15 anni, ne compirebbe 53. Per ricordarla e per tenere viva l’attenzione su uno dei misteri d’Italia, Pietro Orlandi, il fratello, ha organizzato alle ore 17 un sit-in a Largo Giovanni XXIII a Roma. Finché non avrà un corpo, ha il dovere di cercarla viva, ribadisce Pietro, che in più occasioni ha esortato risposte da parte del Vaticano sul destino della familiare.
Emanuela Orlandi: la sparizione
Emanuela Orlandi è scomparsa il 22 giugno 1983, poco dopo le 19, da Roma, all’uscita dalla lezione di flauto traverso, nel tratto tra il complesso di Sant’Apollinare e casa, dentro lo Stato Vaticano.
Perse le tracce
Poco prima aveva contattato al telefono la sorella Federica per raccontarle della offerta di lavoro presentatale da un presunto rappresentante della Avon, la società di cosmetica porta a porta. Per distribuire materiale a una sfilata la avrebbe pagata 300 mila lire. Non se ne è mai conosciuta l’identità, ma, secondo la testimonianza resa da un vigile, è emerso che viaggiava a bordo di una BMW metallizzata di colore scuro.
Da lì in avanti Emanuela Orlandi ha fatto completamente perdere le tracce. Non si sono più avute notizie sul suo conto, almeno non direttamente da lei.
Le chiamate alla famiglia
Difatti, a casa Orlandi arriveranno delle chiamate da un telefonista con l’accento straniero mai riconosciuto. In una di queste, la più preoccupante, si sente proprio la voce della Orlandi. Ma è la registrazione di un nastro di un frammento del programma televisivo Tandem, in onda sulla Rai, dove, insieme alla sua classe, Emanuela era stata ospite.
Emanuela Orlandi: indagine bruscamente conclusa
Non c’è mai stata alcuna prova che il telefonista avesse – o avesse avuto – tra le mani la ragazza. La prima indagine, condotta dal pm Margherita Gerunda, viene bruscamente conclusa. Convinta che un movente sessuale abbia spinto al rapimento e all’uccisione di Emanuela, si solleva la magistrata dall’incarico nel momento in cui si rifiuta di seguire la pista di carattere politico associata alle telefonate anonime in Vaticano.