Omar Favaro accusato dalla ex moglie di abusi
L'ex moglie di Omar Favaro, uno degli autori del delitto di Novi Ligure, ha denunciato il 40enne per abusi subiti durante la pandemia
Omar Favaro, il responsabile insieme alla fidanzatina dell’epoca Erika, di uno dei delitti più efferati e mediaticamente discussi della storia italiana, quello di Novi Ligure, è finito di nuovo al centro di una grave accusa. La sua ex moglie, infatti, lo avrebbe accusato di violenze domestiche e abusi fisici. Lorenzo Repetti, l’avvocato difensore del 40enne, che lo rappresentò anche nel 2001, chiede di non strumentalizzare il suo passato.
Era il tardo pomeriggio del 21 febbraio del 2001 quando, a seguito dell’ennesima lite familiare, Erika De Nardo aggrediva con un coltello da cucina sua madre Susy.
Con l’allora 17enne c’era il fidanzato coetaneo Omar Favaro e i due, insieme, inflissero ben 97 fendenti alla donna e al suo altro figlio, fratellino di Erika, spezzandogli la vita brutalmente.
Per il reato di omicidio plurimo premeditato, Erika De Nardo e Omar Favaro furono condannati, al termine dei tre gradi di giudizio, rispettivamente a 16 e 14 anni di carcere.
Omar, in particolare, restò in galera fino al 2010, quando venne rilasciato per via dell’indulto e per la buona condotta avuta durante la sua permanenza nei vari istituti penitenziari.
Le nuove accuse a Omar Favaro
Le strade dei due fidanzatini si erano separate già mentre erano in carcere e ognuno di loro, si è rifatto una vita propria una volta fuori.
Favaro, dopo essere uscito, si è stabilito in Toscana ed ha iniziato a lavorare come barista. Lì ha conosciuto la sua nuova compagna, si è sposato ed ha avuto una bimba.
Il matrimonio è terminato con un divorzio e l’ex moglie di Omar, recentemente lo ha denunciato per episodi violenti e abusi che il 40enne avrebbe consumato contro lei e contro la figlia nel periodo tra il 2019 e il 2021, quello del lock down.
Secondo la donna, Omar l’avrebbe più volte minacciata di sfregiarla con l’acido o di “mandarla sulla sedia a rotelle“. Inoltre, la stessa afferma che Omar le legava polsi e caviglie per costringerla a subire abusi.
La Procura a seguito della denuncia ha chiesto una misura cautelare, ma il giudice non l’ha concessa. Le indagini comunque proseguono.
Molto significative le parole pronunciate da Lorenzo Repetto, avvocato di Omar Favaro, il quale ha detto:
Il suo passato non c’entra eppure continua a perseguitarlo. Non deve essere strumentalizzato come invece si sta cercando di fare in una vicenda che, guarda caso, nasce proprio durante una causa di separazione dove è in discussione l’affidamento della figlia.