Omicidio del piccolo Giuseppe Dorice, il patrigno Tony Essobti Brade ha chiesto perdono: “Mi sono fatto una canna”
Durante il processo, Tony Essobti Brade ha chiesto perdono. Quel giorno, si era fatto una canna e la sua rabbia ha avuto la peggio
Tony Essobti Brade ha chiesto perdono in aula e ha dato la colpa di quel pomeriggio di due anni fa, quando ha ucciso il piccolo Giuseppe Dorice di soli 7 anni e ferito in modo grave la sorellina Noemi, alle sostanze stupefacenti.
L’omicida, accusato insieme alla mamma dei due bambini Valentina Casa, ha sfogato la sua rabbia picchiando a bastonate, calci e anche morsi i due figli della compagna. Hanno ritardato a chiamare i soccorsi e per Giuseppe Dorice non c’è stato nulla da fare. Mentre la piccola Noemi è stata trasportata e fortunatamente salvata all’ospedale Santobono di Napoli.
Tony Essobti Brade è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio del bimbo di 7 anni e per il tentato omicidio della sua sorellina. Durante l’udienza, ha voluto chiedere perdono:
Voglio chiedere scusa e perdono, mi sono fumato una canna. Uso sostanze stupefacenti quotidianamente. Ho visto la struttura del letto rotta, mi venne un raptus, come se si fosse spento il cervello.
Tony Essobti Brade picchiava i bambini quotidianamente
L’uomo ha ammesso l’omicidio e si è detto pentito delle sue azioni. Ma non era la prima volta che picchiava i bambini e la madre Valentina Casa ne era sempre stata testimone. Proprio per questo è stata arrestata e condannata, con l’accusa di non aver impedito la morte di suo figlio Giuseppe.
Il bimbo, la sorellina Noemi e la terza sorellina più piccola, vivevano in uno stato di degrado assoluto ed erano terrorizzati dal quel compagno della loro mamma, che li picchiava quotidianamente. In molti erano a conoscenza di quello che accadeva in quella casa di Cardito, i vicini e anche le maestre, finite sotto il mirino degli inquirenti. Più volte avevano visto i bambini feriti a scuola e non avevano mai denunciato il fatto.
La madre Valentina Casa è stata accusata di complicità e omissione di soccorso e condannata a 6 anni di reclusione.