Omicidio Elena Del Pozzo: nuovi sopralluoghi nella casa e nel terreno dove è stata trovata morta

Omicidio Elena Del Pozzo, i Ris stanno facendo nuovi sopralluoghi nella casa e nel terreno dove è avvenuto il delitto

Sono in corso nuovi sopralluoghi degli agenti dei Ris nella casa e nell’abitazione di Martina Patti, la mamma che ha ucciso la piccola Elena Del Pozzo. Lo scopo è quello di trovare l’arma usata per colpire la bimba di appena 4 anni.

casa elena

Gli inquirenti sono ancora a lavoro per chiarire i molti punti oscuri della vicenda. Tra questi c’è quello del buco di due ore in cui la madre ha messo fine alla vita di sua figlia e successivamente ha chiesto aiuto.

I Ris in un primo momento hanno controllato la Fiat 500 di proprietà della 23enne. Tuttavia, all’interno dell’abitacolo del veicolo non risultano esserci tracce di sangue.

Per cui l’ipotesi che resta più plausibile è quella che la donna abbia attirato la bimba in quel terreno con la scusa di un gioco. Solo una volta lì, ha deciso di ucciderla con 11 coltellate, chiudendo poi il corpo in cinque sacchi neri. Alla fine l’ha sepolta semi vestita, in una buca.

casa elena

Gli agenti hanno deciso di estendere le ricerche per capire cosa sia accaduto davvero in quei minuti. La donna nel suo interrogatorio con il Gip, non ha saputo dare delle risposte concrete, poiché dice di non ricordare bene.

Le forze dell’ordine hanno deciso di fare un nuovo sopralluogo anche nella casa, per cercare elementi importanti e fondamentali per ricostruire i minuti di buco. Da ciò che è emerso, sarebbero state rinvenute tracce di sangue nella casa e sarebbero stati trovati anche alcuni vestiti sporchi di sangue. Sul tavolo c’era ancora il budino che la bimba aveva mangiato.

Il terribile omicidio della piccola Elena Del Pozzo

La tragedia di questa piccolina che avrebbe compiuto 5 anni a luglio, è avvenuta lo scorso lunedì 13 giugno. Aveva passato la domenica dai nonni paterni e la madre era andata a riprenderla all’asilo intorno alle 13.

Per gli agenti, Martina Patti aveva già pianificato tutto, ma questo aspetto della vicenda non è stato ancora chiarito.

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La donna prima di confessare ciò che ha fatto, ha inscenato un rapimento. Ha chiamato i suoi familiari dicendo che tre uomini armati avevano rapito la figlia all’uscita dalla scuola. Solo il giorno successivo, dopo una perquisizione dei Sis nella sua abitazione, ha deciso di confessare ciò che aveva fatto.