Omicidio Eligia Ardita, decisa la condanna definitiva per Christian Leonardi: l’ergastolo
Arrivata la condanna definitiva per il marito di Eligia Ardita: Christian Leonardi è stato condannato all'ergastolo
Eligia Ardita è morta a gennaio del 2015, insieme alla bambina che aveva in grembo, la piccola Giulia. Condannato all’ergastolo il marito Christian Leonardi. La sentenza definitiva è stata un sollievo per la famiglia della donna.
“Giustizia è stata fatta, assassino rassegnati a marcire”, ha commentato Luisa, sorella e zia delle vittime.
Il 19 gennaio del 2015, Leonardi ha chiamato i soccorsi, allarmandoli che la moglie incinta non respirava. Eligia Ardita è stata portata in ospedale, ma è morta poco dopo aver raggiunto la struttura sanitaria. Era incinta di otto mesi e insieme a lei, è morta anche Giulia.
Le sentenze sull’omicidio
Secondo il Tribunale, Christian ha sbattuto sua moglie contro il muro in modo violento e poi l’ha percossa, provocandole contusioni ed ecchimosi.
L’uomo, subito dopo la vicenda, ha confessato quanto dichiarato dai medici, per poi ritrarre le dichiarazioni. Il Tribunale ha però tenuto conto di quella prima confessione, usata per arrivare alla condanna definitiva.
La lettera del marito di Eligia Ardita
Oggi Leonardi continua a dichiararsi innocente. Diversi mesi fa ha scritto una lettera dal carcere, spiegando che nessuno gli ha mai dato voce. Nessuna trasmissione televisiva ha mai invitato i suoi legali, ma soltanto quelli della difesa.
“Io non ho ucciso mia moglie e mia figlia. Non sono violento, né tanto meno delinquente, non ho mai percosso mia moglie. Non sono un tossico, né un ludopatico, come mi hanno dipinto i familiari di mia moglie. Io non sono un mostro, sono un uomo che ha sempre lavorato e si trova in carcere ingiustamente da più di 4 anni, con la sola compagnia del dolore immenso della perdita di sua moglie di sua figlia, che non ha ucciso e che non ha nemmeno potuto piangere. E dalla speranza che alla fine, si riesca a capire cosa abbia provocato la loro morte”.
Christian ha poi continuato sottolineando tutte le lacune nella morte di sua moglie. Non aveva lividi ne segni di violenza. Ha dichiarato di non sapere come e dove abbia battuto la testa: “non l’ho mai picchiata, non l’ho uccisa.”