Omicidio di Lecce: qualcuno manovra l’account Facebook di Antonio De Marco
Sparizione di post e cambio del nome: qualcuno sta modificando il profilo di Antonio De Marco
La notizia è circolata ovunque ed ha sconvolto praticamente il paese intero. Lo scorso lunedì 21 settembre, Antonio De Marco, 21enne studente di scienze infermieristiche di Lecce, è entrato nella casa in cui aveva vissuto fino all’agosto scorso ed ha trucidato i suoi ex coinquilini, Daniele De Santis ed Eleonora Manta.
Dopo circa una settimana di indagini, intercettazioni e prove raccolte, il comando dei Carabinieri del capoluogo pugliese ha arrestato il giovane come unico responsabile dell’efferato gesto. Circa sessanta le coltellate inferte alla giovane coppia.
Ai più attenti, nelle ultime ore, però, non è sfuggito un particolare. L’account Facebook di Antonio De Marco ha subito delle modifiche, nonostante il ragazzo si trovi, come è ovvio che sia, rinchiuso nel carcere di Lecce.
Il profilo, che prima portava il nome di ‘Giovanni Antonio De Marco’, adesso è rinominato con ‘Giò DM‘. Inoltre, negli ultimi giorni, era emerso un post pubblicato dal killer lo scorso luglio, quando ancora Daniele De Santis ed Eleonora erano in vita e quando, evidentemente, De Marco aveva iniziato a provare l’invidia che poi lo ha spinto a fare ciò che tutti sanno.
Il post in questione era una sorta di inno alla vendetta. Il giovane, nella didascalia del suddetto post, aveva scritto:
La vendetta è un piatto da servire freddo. Vero è che la vendetta non risolve il problema, ma ti fa sentire soddisfatto per qualche istante.
Questo post cancellato, insieme al cambio nome, fa sorgere spontanee delle domande: Chi sta modificando questo profilo, se il soggetto è in carcere? Per quale motivo lo sta facendo? Domande alle quali si spera di avere presto risposta.
Antonio De Marco è in isolamento
Nel frattempo, come già detto, lo spietato killer si trova rinchiuso nel carcere di Lecce, in isolamento. La decisione di metterlo in isolamento è dovuta sia dalle norme anti-contagio, sia dal fatto che essendo molto giovane, non è mai stato a contatto con un ambiente carcerario.
In uno degli ultimi interrogatori, al quale di certo ne seguiranno altri, il ragazzo ha confessato altri raccapriccianti particolari.
La sua intenzione, pare che fosse quella di torturare le sue vittime per molto tempo, prima di ucciderle. Voleva bollirle con acqua bollente e soda caustica, per poi appunto togliere loro la vita. Tutti particolari che trovano riscontro anche nei foglietti trovati dagli inquirenti, nei quali era riportato il completo programma dell’operazione. Operazione che sarebbe dovuta durare circa un’ora e mezza.
Seguiranno aggiornamenti.