Operaio licenziato da ArcelorMittal dopo un post su FB sulla fiction “Svegliati amore mio”

Può un semplice post su Facebook essere impugnato per licenziare un operaio?

Nei giorni scorsi ha fatto molto discutere la decisione di ArcelorMittal di avviare un procedimento disciplinare con sospensione cautelativa di due lavoratori responsabili di aver postato sui social un invito a guardare la serie “Svegliati amore mio” con Sabrina Ferilli in onda su Canale 5. Secondo l’azienda il contenuto dei post sarebbero stati accompagnati da “affermazioni di carattere lesivo e minaccioso”. In queste ore, è arrivato il licenziamento di uno dei due operai, mentre l’altro si è salvato chiedendo scusa.

operaio licenziato
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L’operaio licenziato si chiama Riccardo Cristallo, ha 45 anni, due figli, e da 21 anni lavorava in azienda come tecnico di magazzino. Raggiunto da La Presse ha detto:

“Ho fatto solo copia e incolla di un post su Facebook. Per questo sono stato licenziato da ArcelorMittal, dopo un provvedimento disciplinare di sospensione. ArcelorMittal mi contesta di aver leso l’immagine della società. Il post conteneva frasi che facevano riferimento a situazioni di inquinamento ambientale. Io abito a Taranto mica a Trento e credo di non essere stato l’unico a condividerlo“.

Operaio licenziato, lo scorso 31 Marzo la comunicazione dell’azienda

“Il 31 marzo scorso ho ricevuto la comunicazione di avvio del procedimento disciplinare con sospensione e inibizione all’ingresso nello stabilimento con invito a presentare entro 5 giorni una risposta, cosa che ho fatto: il mio avvocato ha mandato una Pec a cui ha fatto seguito una raccomandata. Adesso impugnerò il licenziamento” – ha detto.

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L’altro operaio a cui si contestava di aver leso l’immagine dell’azienda, ha chiesto pubblicamente scusa incontrando i vertici aziendali e per questo è riuscito a preservare il posto di lavoro.

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Sulla sua pagina Facebook ha preso le distanze dal post che lui stesso aveva condiviso: “Intendo prendere le distanze da una mia precedente pubblicazione in bacheca. Chiedo pubblicamente scusa e tale post non aveva, nelle mie intenzioni, finalità denigratorie ed offensive verso nessuno”. Il sindacato di categoria non ci sta e annuncia azioni dure nei confronti dell’azienda colosso dell’acciaio.