Pamela Matropietro: la madre si presenta in aula con una maglia scioccante

Una maglia con stampati i resti del corpo della figlia, così si è presentata in aula la madre di Pamela Mastropietro: "Guardate"

Immagini scioccanti stampate sulla maglia della madre di Pamela Mastropietro. È così che la donna si è presentata in aula a Perugia, per l’appello bis a Innocent Oseghale.

maglia madre Pamela Mastropietro

Sono trascorsi 5 anni, eppure l’uomo che ha strappato la vita a Pamela Mastropietro, già condannato, deve ancora rispondere dell’accusa di violenza sessuale. Una madre che, dopo ciò che è stato fatto a sua figlia, non riesce a trattenere la rabbia davanti al fatto che, ancora oggi, si possa discutere sulla condanna all’ergastolo.

Si è presentata in aula con una maglia scioccante, con stampati i resti di sua figlia. Ha voluto mostrare a tutti come è stata ridotta e ritrovata, quelle immagini indelebili nella sua mente, che ogni giorno le spezzano il cuore e che l’accompagneranno per sempre.

Le parole della madre di Pamela Mastropietro

Alessandra Verni ai microfoni dei giornalisti ha voluto esprimere tutto il suo rammarico e mostrare le immagini della sua Pamela:

maglia madre Pamela Mastropietro

Dopo 5 anni ancora a discutere se merita l’ergastolo o no. Pamela muore ogni santo giorno mentre lui se ne sta tranquillo in carcere. Ecco come l’ha ridotta. Pamela è stata violentata, è stata uccisa, è stata bastonata in testa, è stata torturata, è stata fatta a pezzi. Mi aspetto che lo Stato, la giustizia, le Procure facciano il loro dovere perché non si può permettere che dei carnefici girino a piede libero in una città, in Italia, perché nel nostro Paese questo non può essere accettato.

maglia madre Pamela Mastropietro

Innocent Oseghale è di nuovo sotto processo per l’unico punto poco chiaro, la violenza sessuale. Tra l’uomo e la madre della vittima è nata un’accesa discussione in aula. L’accusato, rivolgendosi alla donna ha esortato: “Basta oppressione giudiziaria”. A quel punto Alessandra gli è andata incontro urlando: “Dimmi che vuoi”. Acque che sono state subito palcate dalla polizia giudiziaria e dai Carabinieri.

Tante anche le persone che hanno atteso fuori al Tribunale, con striscioni in memoria di Pamela: “Giustizia”.