Paolo Cugno, trovato morto in carcere: aveva ucciso la compagna nel 2018
Era rinchiuso nel carcere di Palermo dal 2018, quando uccise a coltellate la sua compagna e madre di sua figlia piccola: Paolo Cugno è morto
Fu accusato del femminicidio della sua compagna e madre della sua bimba nel 2018 e, per quel reato, lo scorso marzo è stato condannato a 30 anni di reclusione. Paolo Cugno, oggi 30enne, è stato rinvenuto privo di vita all’interno della sua cella dell’istituto detentivo Pagliarelli di Palermo. Si indaga per accertare le cause del decesso.
Il fatto di cronaca legato al femminicidio di Laura Petrolito, ha sconvolto l’intera Regione della Sicilia nel marzo del 2018.
Il corpo della ragazza, che allora aveva solo 20 anni, venne rinvenuto all’interno di un pozzo artesiano nella campagne di Canicattini Terme, in provincia di Siracusa, Sicilia.
L’autopsia svolta nei giorni successivi, confermò le cause del decesso: 16 fendenti all’addome e al petto che causarono la fine della ragazza in pochi istanti.
Il primo ed unico indagato per il femminicidio di Laura fu fin dall’inizio il suo compagno, allora 28enne, Paolo Cugno. Con lui Laura aveva avuto anche una figlia, che al momento dei fatti aveva solo 8 mesi. Laura aveva anche un altro figlio, di 3 anni, avuto da una precedente relazione.
Poche ore dopo il fermo, il ragazzo confessò il delitto e venne rinchiuso in prigione, nell’istituto detentivo Pagliarelli di Palermo, dove è restato fino alla giornata di ieri.
Cugno e i suoi legali hanno sempre sostenuto la mancanza di capacità di intendere e volere, ma la Corte non ha mai creduto a questa tesi e, lo scorso marzo, in Cassazione, era stato condannato alla pena di 30 anni di reclusione.
Trovato senza vita il corpo di Paolo Cugno
Oggi il nome di Paolo Cugno è tornato alla cronaca, ma per qualcosa che con il processo per il femminicidio di Laura Petrolito del 2018 non c’entra nulla.
Il personale della prigione palermitana ha infatti trovato il suo corpo senza vita all’interno della cella in cui era rinchiuso.
Le prime ipotesi sostengono che si sia trattato di un arresto cardio circolatorio. L’uomo, oggi 30enne, si sarebbe alzato e poi sarebbe svenuto a terra, per non rialzarsi mai più.
La procura, coordinata dal pubblico ministero Claudio Camilleri ha ora disposto l’autopsia. L’esame autoptico dovrebbe confermare quelle che sono state le cause del decesso.