Marina di Massa, Hicham Lassiri, papà di Malak e Jannat, ha deciso di rompere il silenzio
Hicham Lassiri, il papà di Malak e Jannat, morte a 3 e 14 anni, ha deciso di rompere il silenzio: l'uomo ha raccontato i momenti che ha vissuto con le sue bambine
Una tragica ed improvvisa vicenda è avvenuta nella mattinata di domenica 30 agosto, a Marina di Massa. Il papà di Jannat e Malak, Hicham Lassiri, ha deciso di rompere il silenzio e di raccontare ciò che ha vissuto in quei momenti. In più chiede giustizia per ciò che è accaduto alle sue bambine.
Tutto è avvenuto improvvisamente, a causa del maltempo e di una tromba d’aria. Erano le 7 del mattino, quando un pioppo alto circa 4 metri, è caduto proprio sulla tenda dove dormiva la famiglia.
Sul posto è stato necessario l’intervento del 118. I medici intervenuti, si sono subito resi conto che le condizioni della piccola Jannat di 3 anni, erano disperate.
Hanno cercato di rianimarla per diversi minuti, ma alla fine il suo cuore ha cessato di battere. La sorella maggiore, Malak, l’hanno trovata priva di sensi. I soccorritori l’hanno trasportata d’urgenza in ospedale, ma nonostante i loro tentativi, non c’è stato nulla da fare. Ne hanno potuto dichiarare solamente il decesso.
Il papà, Hicham Lassiri, in un’intervista con La Stampa, ha deciso di parlare. L’uomo, sconvolto e distrutto dalle sue perdite, ha deciso di raccontare gli ultimi momenti prima della morte delle sue figlie. In più ha chiesto giustizia su ciò che è avvenuto.
Il racconto di Hicham Lassiri, papà di Malak e Jannat
Ci ha svegliato il rumore del vento. Un boato. Dopo pochi secondi è caduto l’albero. Jannat, la piccolina, non la vedevo. Mi sono avvicinato a Malak, che aveva un taglio sulla fronte e mi diceva: ‘Papà non riesco a respirare, non ce la faccio.’
Io le ho risposto: ‘Non mi lasciare, ti prego, non mi lasciare.’ Lei mi ha guardato e mi ha detto: ‘Non posso. Vi voglio bene.’ Queste sono state le sue ultime parole. Poi è svenuta e non si è svegliata più.
Spero che qui sulla terra, sia fatta giustizia, perché quell’albero non doveva cadere addosso a loro. Era tutto marcio e doveva essere tagliato prima. Io non voglio accusare nessuno, ci sono le indagini per questo. Chiedo solo giustizia e verità.
La procura di Massa e Carrara, sull’accaduto ha aperto subito un fascicolo d’indagine. Gli inquirenti, inoltre, hanno anche chiesto l’intervento di un agronomo forestale, proprio per una perizia sulle condizioni in cui si trovava l’albero.