Paula Almeida morta a Mantova in ospedale: si è allontanata volontariamente dalla struttura?

La Procura indaga per omicidio colposo

Si chiamava Paula Almeida la mamma di 37 anni, originaria del Brasile, che è morta all’ospedale di Mantova dopo il ricovero. La donna, che lascia due bambine piccole, secondo la struttura sanitaria si sarebbe allontanata volontariamente, ma il marito smentisce questa versione, mentre la Procura indaga.

Paula Almeida

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, non era la prima volta che la donna si presentava in ospedale, lamentando diversi dolori. La mamma di due bambine di 2 e 6 anni si è sentita di nuovo male mercoledì scorso.

Quel giorno era riuscita a prenotare una risonanza magnetica a pagamento, per capire perché da giorni avesse male al braccio sinistro e al torace. Ma non è mai arrivata a eseguirla, morendo prima per cause ancora sconosciute.

Paula Almeida era tornata in ospedale anche la notte tra il 27 e il 28 dicembre, dopo una serie di accessi per male al torace e al braccio sinistro, quando l’hanno ricoverata in pronto soccorso, sottoponendola a una flebo di ansiolitico. Secondo i sanitari, la donna si sarebbe poi allontanata dalla struttura sanitaria, ma il marito smentisce la versione.

Secondo quanto raccontato dall’uomo, la donna lo avrebbe chiamato per dirle che aveva finito e poteva tornare a prenderla. Ma questo non chiarisce se i medici l’avessero dimessa o se li volesse tornare a casa.

Per il caso di Paula Almeida la Procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta

La Procura della Repubblica ha avviato un’indagine contro ignoti con l’ipotesi di reato di delitto colposo, per capire cosa è successo la notte tra il 27 e il 28 dicembre scorso al pronto soccorso di Mantova.

ospedale di mantova

La famiglia della donna, in lutto per questa grave perdita, ha già dato l’incarico a un legale, l’avvocato Davide Pini, di seguire l’inchiesta. Mentre il dottor Vito Cirielli, perito di parte, ha già assistito all’autopsia sul corpo della donna, condotta dal professor Andrea Verzeletti di Brescia.