Paula Onofrei, la mamma ha il cuore spezzato per la morte della figlia

La donna spera che cose del genere non capitino mai più ad altre famiglie

Sul caso del decesso di Paula Onofrei, la mamma, a mesi di distanza dall’accaduto, racconta di avere il cuore spezzato. La figlia non c’è più a causa, probabilmente, del ritardo dei soccorsi, arrivati molte ore dopo la prima chiamata. L’ulcera duodenale perforata non le ha dato scampo. Lei spera che cose del genere non capitino mai più.

Paula Onofrei morta a 23 anni

Paula Onofrei aveva solo 23 anni. Si è spenta nella sua casa di Roma, di fronte alla sorella minore Rebecca che per ore ha chiamato il 118. L’ambulanza, però, sembrava non arrivare mai. Dopo quattro telefonate, nelle quali spiegava che la situazione andava peggiorando, i medici, arrivati al suo domicilio, non hanno potuto far altro che constatare il decesso.

Era andata al pronto soccorso per un malessere profondo dalla bocca dello stomaco alle ovaie, ma l’avevano rimandata a casa. Dopo nemmeno 24 ore la situazione peggiora, fino alla cecità e al corpo che diventa viola. La Procura della Repubblica ha aperto un’indagine.

Paula era nata a Onesti, in Romania. Ma era cresciuta a Roma, nel quartiere Casalotti dove viveva. Era una studentessa lavoratrice: tra un anno si sarebbe laureata in Scienze Politiche. Le parole della mamma Artemiza, in lutto dal mese di luglio per la scomparsa dell’amata figlia primogenita, sono toccanti:

Era la figlia che tutti avrebbero voluto: ho il cuore lacerato, da tre mesi ormai non faccio altro che piangere. Era il mio orgoglio. Adesso nulla ha più senso.

Paula Onofrei, la mamma spera che nessun’altra famiglia debba passare quello che sta passando la sua

La sorella Rebecca non avrebbe potuto portare Paula in ospedale, perché 19enne e ancora senza patente. Lina Monaco, avvocato della famiglia, risponde a chi fa domande senza senso sui social.

Paula Onofrei

Chi fa domande di questo tipo non considera due aspetti. In casa c’erano solo Paula e la sorella di soli 19 anni. Rebecca ancora non guida e inoltre al telefono le era stato detto che l’ambulanza sarebbe arrivata perciò lei ha aspettato. Nessuno avrebbe mai immaginato un epilogo così tragico, la percentuale di avere un caso del genere è una su un milione.