Per l’ISS la Campania e la Toscana devono essere zona rossa, manca la firma di Roberto Speranza

Anche per la Campania pare sia stata presa la decisione definitiva. Diventerà presto la nuova zona rossa, in attesa la firma di Speranza

La situazione non migliora, e in base al monitoraggio dell’Istituto Superiore della Sanità altre due regioni rischiano di finire in zona rossa. Si tratta della Campania e della Toscana, per il momento sembra ufficiale, mancherebbe solo la firma del Ministro della Salute Roberto Speranza.

Se fosse confermato con un nuovo DPCM le regioni in zona rossa diventerebbero sette: Calabria, Lombardia, Piemonte, Provincia di Bolzano e Val d’Aosta aggiungendosi quindi Campania e Toscana.

Vincenzo De Luca Campania

Sembra però che oltre a questa modifica, anche l’Emilia-Romagna, il Friuli Venezia Giulia e le Marche diventerebbero arancioni, unendosi quindi all’Abruzzo, la Basilicata, la Liguria, la Puglia la Sicilia e infine l’Umbria.

In zona gialla e per ora non a rischio di cambio zona, rimarrebbero ancora il Lazio seguito da Molise, Trento, Sardegna e Veneto.

Poco fa, il governatore della regione Campania Vincenzo De Luca era in diretta su Facebook, ma non ha fatto cenno alla nuova ordinanza. Però su qualcosa è stato chiaro, e ha spiegato:

Le zone rosse, gialle, arancioni, non mi fa né caldo né freddo. Mi sembra una grande idiozia.

Parole forti, certo, ma motivate dal fatto che, a sua detta, il governo si nasconderebbe dietro al colore delle zone per non assumersi la responsabilità di chiudere tutto.

A Napoli, in particolare, la situazione sembra piuttosto complicata. Proprio ieri, attraverso l’Unità di Crisi regionale, sono stati annunciati nuovi provvedimenti e una limitazione del traffico e delle aperture dei punti commerciali.

Napoli

Sul Lungomare Napoli, dovunque, non guarderemo in faccia nessuno. Prenderemo provvedimenti rigorosi sulle strade della movida, dovunque andremo avanti senza guardare in faccia nessuno. Se il Governo assumerà misure di rigore dico meglio tardi che mai.

Proprio qualche giorno fa, a Napoli, il governo aveva mandato l’esercito e la protezione civile in strada per far rispettare le regole in maniera più rigorosa. Ma pare che anche questa misura non sia bastata.