Quarto Grado: i messaggi tra Alessia Pifferi e una sua amica

Conversazioni private di Alessia Pifferi, con una sua amica, trasmesse a Quarto Grado: ecco cosa diceva la mamma della piccola Diana

Durante l’ultima puntata di Quarto Grado, il programma televisivo condotto da Gianluigi Nuzzi, sono emersi nuovi dettagli su Alessia Pifferi, la madre della piccola Diana, morta di stenti nella sua casa di Milano.

Udienza Alessia Pifferi
Credit: corriere.it

Quarto Grado ha trasmesso alcune conversazioni private della donna, risalenti al mese di giugno, con una sua amica. Parlava di un uomo di Bergamo che le scriveva e chiedeva di Diana. Negli audio Alessia Pifferi, in lacrime, confessa alla sua amica di sentirsi vittima di un amore non corrisposto da parte di tre diversi uomini.

Lettera Alessia Pifferi Zona Bianca

“Gli manca Diana, non è una persona stabile”. E ancora: “Non ne va bene uno, mi dice che gli manca Diana. Ora lo blocco”.

Nei successivi audio, l’umore di Alessia Pifferi passa da felice, una mamma che saluta la sua amica perché deve fare da mangiare alla sua bambina e poi le lacrime e la richiesta di un conforto.

Alessia Pifferi e la piccola Diana: i primi elementi emersi dall’autopsia

Dall’autopsia della piccola Diana, sono stati rinvenuti resti di pannolino nel suo stomaco. Quello stesso pannolino che gli inquirenti hanno trovato accanto al corpo senza vita della bambina, che deve essersi tolta per il troppo fastidio e che deve aver cercato di mangiare per la troppa fame.

Lettera Alessia Pifferi Zona Bianca

Si attendono i risultati degli esami sulle tracce di latte trovate nel biberon. Sin da subito, le autorità hanno sospettato che Alessia potesse aver sedato la sua bambina con l’ansiolitico trovato in cucina. Spiegherebbe perché nessuno del palazzo, per sei lunghi giorni, ha sentito la piccola piangere disperatamente. Ma saranno soltanto i risultati a confermare o smentire tale ipotesi.

Nel frattempo, il Gip ha rifiutato due richieste da parte della difesa, per una perizia neuroscientifica psichiatrica in prigione e anche la richiesta di esaminare due tazzine da caffè trovate all’interno dell’abitazione.