Quinto pacchetto di sanzioni europee contro la Russia: ecco cos’ha deciso la UE anche per il futuro
Cosa contengono le sanzioni di oggi e quelle previste per il futuror
I Paesi dell’Unione Europea hanno reso noto il quinto pacchetto di sanzioni europee contro la Russia, nel tentativo di indebolire il governo di Mosca e fermare l’invasione in Ucraina fortemente voluta da Vladimir Putin. Scopriamo insieme cosa ha deciso la UE questa volta e anche cosa potrebbero contenere le prossime sanzioni se Putin non dovesse fermarsi.
L’Unione Europea ha varato il quinto pacchetto di sanzioni, con decisioni molto dure e pesanti nei confronti della Russia. La ratifica formale non è ancora arrivata, ma gli ambasciatori dei 27 stati membri hanno già dato il loro ok, dopo l’approvazione della Commissione UE e dei leader di governo.
Nel pacchetto si parla di graduale embargo del carbone russo, con uno stop all’import per un valore pari a 4 miliardi di euro l’anno. Inoltre è previsto anche il divieto d’accesso in tutti i porti europei delle navi russe o che appartengono a compagnie russe a eccezione di alimenti, aiuti umanitari, energia.
Blocco previsto anche per le compagnie russe e bielorusse che trasportano merci su strada e non potranno più attraversare l’Europa. Il pacchetto propone anche il fermo all’import di prodotti russi come liquori, cemento e legno: il valore complessivo è di 5,5 miliardi.
Bloccato anche l’export dall’Unione Europea verso la Russia soprattutto dei prodotti hi tech, per un valore complessivo di 10 miliardi. Così la Russia può indebolirsi dal punto di vista industriale e tecnologia, anche per quello che riguarda la fabbricazione delle armi. Stop anche alle transazioni di quattro banche russe.
Ok al quinto pacchetto di sanzioni europee contro la Russia, si pensa già al prossimo
E mentre si parla del quinto embargo si pensa già ai prossimi. Il Parlamento Europeo vuole chiedere a Commissione e Consiglio di applicare l’embargo totale su tutta l’energia proveniente dalla Russia.
Il Presidente del Consiglio UE Charles Michel ha anche detto che l’Unione vuole proporre di aumentare con altri 500 milioni di euro del fondo European Peace Facility il sostegno militare all’Ucraina.