Ragazzino ucciso in bici a Milano: il conducente non aveva la patente e aveva una gamba ingessata

Il ragazzo si è mostrato privo di rimorso

Per il caso del ragazzino ucciso in bici a Milano, morto a soli 12 anni per un pirata della strada che nemmeno si è fermato a soccorrerlo, si scopre che l’autista di 20 anni non solo non aveva mai preso la patente. Ma era alla guida di quell’auto con la gamba sinistra ingessata. Non ha mai provato rimorso o pietà per la tragedia provocata.

Lutto
Fonte foto da Pixabay

Si chiama Nour Amdouni il ragazzo di 20 anni arrestato dalla polizia locale di Milano per aver investito e ucciso il 9 agosto scorso un ragazzino di 11 anni, Mahanad Moubarak, di origini egiziane, ma nato e cresciuto in Italia. Il bambino era in sella alla sua bici.

Secondo quanto reso noto dalla Procura, il ragazzo guidava senza patente: non l’aveva mai preso. Inoltre non solo aveva la gamba sinistra ingessata, ma era anche sotto l’effetto di droghe. Secondo il gip

si è dimostrato totalmente privo di umanità e pietà in occasione del sinistro.

Nour Amdouni è stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale, con l’aggravante della fuga: quando ha investito il ragazzino a Milano, il ragazzo di 20 anni non si è nemmeno fermato per soccorrerlo e dargli una mano. Era l’1 di notte, quando il bambino è stato travolto e ucciso in via Bartolini.

Il 12enne è morto sul colpo, mentre il ragazzo di 20 anni si è dato alla fuga, senza prestare soccorso. Sul posto è arrivato in poco tempo anche il padre del ragazzino, che lavora a poca distanza dal luogo del tragico e fatale incidente del figlio.

Ragazzino ucciso in bici a Milano

Ragazzino ucciso in bici a Milano, il conducente è privo di ogni rimorso

Il gip Fiammetta Modica, nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere il pirata della strada pochi giorni dopo il fatto, parla di un uomo privo di umanità e pietà nei confronti della tragedia provocata. Gli agenti di Polizia locale ne hanno evidenziato anche la pericolosità, così per lui si sono aperte le porte del carcere.