Reddito di cittadinanza, perché 100mila famiglie non lo riceveranno più
Reddito di cittadinanza: il sussidio è stato sospeso per 100mila famiglia che non lo riceveranno più. Ecco per quale motivo
Reddito di cittadinanza, lo sapete che presto 100mila famiglie italiane non lo riceveranno più? Per loro è stata prevista la sospensione del sussidio volto ad aiutare chi è in difficoltà e non ha un lavoro. Ma per quale motivo è stato preso questo provvedimento?
Già dal mese di novembre 2019 almeno 100mila famiglie non riceveranno più il reddito e la pensione di cittadinanza. Un provvedimento preso per una famiglia su 10 tra le 943mila che fino a oggi hanno regolarmente percepito il sussidio introdotto dal governo gialloverde, per venire incontro alle esigenze di chi non ha un reddito o non arriva alla fine del mese.
Ma per quale motivo le famiglie non riceveranno più il reddito di cittadinanza? Il sussidio è stato sospeso per la mancata integrazione della domanda presentata a marzo, prima dell’introduzione di diverse nuove regole e nuovi requisiti per poter accedere all’aiuto di stato. Non avendo presentato la modulistica richiesta, non avranno più diritto al reddito di cittadinanza.
L’INPS, infatti, ha eseguito una serie di calcoli e di analisi, dopo aver inviato a 520mila famiglie beneficiarie del reddito un sms in cui si chiedeva di produrre la documentazione necessaria entro il 21 ottobre. Chi aveva presentato la domanda a marzo e aveva ricevuto questo sms avrebbe dovuto mettersi in regola entro quella data. Chi non lo ha fatto, perderà il sussidio, con sospensione fino a quando non provvederà a inviare le integrazioni previste.
Quali sono le nuove regole previste per chi vuole ottenere il reddito di cittadinanza? Dopo la discussione e le modifhce in Parlamento del decreto di gennaio 2019 sul Reddito di Cittadinanza, sono state introdotte regole più severe per accedere al sussidio
Non si deve essere soggetti a misure cautelari o condanne definitive negli ultimi 10 anni, in famiglia non ci devono essere disoccupati per dimissioni volontarie e regole più rigide per i cittadini extracomunitari.