Regina Elisabetta santa: la proposta che arriva dal Regno Unito

La proposta-provocazione arriva dal giornalista Charles Moore che ha spiegato il perché è possibile.

A pochi giorni dall’ultimo saluto alla regina Elisabetta II ecco che dal Regno Unito arriva una proposta che sa tanto di provocazione: farla santa.

La proposta è arrivata dal giornalista Charles Moore che, sulle pagine del settimanale britannico The Spectator ha spiegato perché sarebbe giusto e possibile procedere alla canonizzazione della sovrana.

Regina Elisabetta santa

Secondo il reporter se la chiesa anglicana volesse davvero farlo, questo sarebbe il momento adatto per avviare la procedura. Il giornalista ha svelato che la regina ha già due caratteristiche formali per diventare santa Elisabetta da Windsor.

Si tratta della virtù eroica riconosciuta da quella che un tempo era la Chiesa d’Inghilterra e di due miracoli riconosciuti. In questo caso secondo Moore non sarebbe difficile trovare testimoni di chi crede che sia guarito grazie all’influenza della regina.

Inoltre man mano che il suo culto crescerà, aumenteranno anche le testimonianze di miracoli postumi della regina.

La chiesa anglicana tra l’altro ha come capo proprio il re o la regina ed ha una posizione ben precisa sui processi di canonizzazione: accetta solo quelli pre-riforma ma non ne ha mai effettivamente proposto di nuove.

Intanto nel Regno Unito il libro che svela le profezia di Nostradamus è record di vendite. A quanto pare stando all’interpretazione dello scrittore britannico Mario Reading nel libro “Nostradamus: The Complete Prophecies for the Future”, il famoso astrologo vissuto nel 500 avrebbe predetto l’anno in cui sarebbe venuta a mancare la regina Elisabetta II.

Nel volume, pubblicato per la prima volta nel 2005, si legge: “Il preambolo è che la regina Elisabetta II morirà attorno al 2022, all’età di circa novantasei anni, cinque anni prima della durata della vita di sua madre”.

Con queste parole Reading ha interpretato a suo modo un verso delle “Profezie” di Nostradamus, in cui viene citato “un regno che avrebbe smesso di crescere”.