Resti trovati a Novellara: la decisione della Corte D’Assise di Reggio Emilia sul caso Saman Abbas

La Corte D'Assise di Reggio Emilia ha disposto per oggi la perizia sui resti ritrovati a Novellara: è molto probabile che sia lei

La corte d’Assise di Reggio Emilia ha risposto alla richiesta per un incidente probatorio per il recupero dei resti trovati a Novellara, che potrebbero appartenere a Saman Abbas.

Il racconto del cugino di Saman Abbas

Oggi, 23 novembre, avrà luogo la perizia tecnica e sarà così possibile, attraverso gli esami e la comparazione del DNA , confermare se si tratti davvero della diciottenne pakistana. Le probabilità sono molto alte, o meglio quasi certe.

Il lavoro dei periti adesso sarà quello non solo di accertare che si tratti di Saman Abbas, ma anche di individuare le cause del decesso e come i suoi familiari si siano disfatti di lei.

Le descrizioni affermano che, ad indicare il luogo del ritrovamento, sia stato lo zio Danish dalla prigione, che avrebbe deciso di parlare dopo l’arresto del padre dei Saman, Shabbar Abass. L’uomo è stato catturato in un villaggio in Pakistan.

Intercettazione padre Saman Abbas

Nel frattempo, le autorità stanno cercando la madre, Nazia Shaheen, l’unica ancora latitante tra i cinque indagati. L’associazione Penelope, nelle ultime ore, ha diramato un appello. Chiede che la donna venga catturata, perché è lei la vera colpevole della scomparsa della figlia. L’ha convinta a tornare a casa, ha riso e scherzato con lei, mentre la accompagnava verso il suo triste destino.

Saman Abbas e l’ira dei genitori

Saman Abbas è scomparsa circa un anno e mezzo fa da Novellara. La ragazza aveva deciso di rifiutare l’obbligo della famiglia, che le aveva organizzato un matrimonio combinato.

Era andata via di casa e si era perdutamente innamorata di un ragazzo. Voleva essere libera e aveva richiesto ai genitori i suoi documenti.

Quando si sono rifiutati di acconsentire alla sua richiesta, la diciottenne pakistana ha denunciato alle autorità lo smarrimento dei documenti.

Il racconto del cugino di Saman Abbas

La famiglia, secondo l’accusa, non poteva accettare un tale disonore. Alcune immagini delle telecamere di videosorveglianza, mostrano i due genitori accompagnare Saman verso lo zio, e tornare poi a casa da soli. Per questo, si pensa che siano stati loro a consegnarla nelle mani del carnefice e che poi, Danish si sia occupato del resto insieme ai due cugini.