Rimini, hotel sfratta profughi ucraini: i bambini erano in lacrime
Rimini, albergatore mette alla porta 20 profughi ucraini: ora hanno trovato una soluzione temporanea
Un episodio terribile è avvenuto nelle scorse ore, in un hotel di Rimini. Un albergatore ha messo alla porta circa 20 profughi ucraini, che erano scappati dalla guerra. Poche ore dopo però, grazie all’intervento della Questura, il titolare della struttura ha fatto dietro front e li ha ospitati per un’altra notte.
A riportare l’accaduto è stato proprio il quotidiano locale Il Resto Del Carlino, che ha voluto anche parlare di ciò che è successo in quelle ore drammatiche.
Queste 20 persone, tra le quali 8 bambini, hanno ricevuto l’ospitalità dall’albergo. Tuttavia, questa situazione stava portando a gravi conseguenze per la struttura.
Infatti dopo pochi giorni l’albergatore ha deciso di mettere alla porta i rifugiati. Questi ultimi disperati, hanno chiesto aiuto a Marta Gladysheva 23enne ucraina, che vive in quelle zone. La ragazza dall’inizio della Guerra sta cercando di aiutare i suoi connazionali a trovare un posto in cui vivere, nella provincia di Rimini.
La donna non sapendo cosa fare, dopo appelli e post sui social, ha chiesto a quelle persone di andare con lei davanti la Questura. Marta sull’accaduto ha raccontato:
Dopo i vari tentativi a vuoto, abbiamo pensato che l’unica soluzione era portare i profughi davanti alla questura per chiedere una mano alla polizia, ma anche per mettere le istituzioni davanti all’emergenza.
Il dietro front dell’albergatore per i profughi ucraini
Gli agenti hanno fatto diverse telefonate. Alla fine, dopo molte insistenze, sono riusciti a trovare un accordo temporaneo con lo stesso titolare della struttura.
L’albergatore ha scelto di ospitare un’altra notte questi profughi. Tuttavia, a breve hanno in programma una telefonata con la prefettura, per cercare un accordo su un possibile rimborso, visto che anche per queste strutture le spese per tenerli sono davvero elevate.
I bambini quando hanno capito la situazione, erano disperati. Piangevano e non riuscivano a calmarsi. Per loro che hanno già vissuto il trauma di fuggire dalle loro abitazione, vivere cose simili non è affatto facile.