Roma, ustiona il figlio di 7 mesi con l’acqua bollente: arrestato padre di 41 anni

Arrestato un padre di 41 anni a Roma con l'accusa di violenza domestica e lesioni aggravate: ha provocato ustioni al figlio di 7 mesi

La vicenda è accaduta lo scorso 29 luglio, a Roma. Un padre di 41 anni è stato arrestato per aver provocato ustioni al figlio di 7 mesi. Il piccolo è stato soccorso e portato in ospedale. I vicini, testimoni dell’accaduto, hanno allertato le forze dell’ordine. Ha riportato sul corpicino ustioni di primo e secondo grado. Il 41enne si trova in carcere con l’accusa di violenza domestica e lesioni aggravate.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti e stando al racconto della madre dei suoi due figli, l’uomo è rientrato a casa ubriaco. Alle lamentele della donna, visto il suo stato, si è infuriato, perdendo il controllo. Mentre discuteva con lei, ha preso il bambino più piccolo, per metterlo sotto l’acqua bollente.

Arrestato padre di 41 anni per violenza domestica

La mamma ha cercato di reagire e di fermarlo, ma l’uomo l’ha gettata a terra con violenza. Alla fine, non sapendo cosa fare, insieme al figlio maggiore di 4 anni, la donna è uscita, disperata, per la strada in cerca di aiuto.

In quel momento è partita la chiamata dei vicini alle forze dell’ordine: una violenta lite in famiglia. La donna ha raccontato anche che l’uomo ha preso a pugni il figlio maggiore, perché ha cercato di difendere la sua mamma e il suo fratellino.

L’arresto del padre di 41 anni

Arrestato padre di 41 anni per violenza domestica

Al loro arrivo, gli agenti hanno arrestato il 41enne e lo hanno condotto in carcere. È accusato di violenza domestica e lesioni aggravate. Mentre mamma e figli ora si trovano alla struttura ospedaliera Policlinico Umberto I. Il bambino di 7 mesi non è in pericolo di vita. I medici si sono subito mobilitati per garantirgli le cure necessarie.

Arrestato padre di 41 anni per violenza domestica

Adesso gli inquirenti dovranno ricostruire la dinamica certa di quanto accaduto. Il 41enne verrà interrogato all’interno del carcere Regina Coeli. Sarà poi il giudice a decidere la condanna definitiva.

Un gesto compiuto per la sola vendetta nei confronti della donna.