Roveredo in Piano: i primi esiti dell’autopsia su Aurelia Laurenti

L'esame autoptico sul corpo di Aurelia Laurenti, hanno evidenziato una particolare ferocia del killer

Ancora sotto shock tutta la comunità di Roveredo in Piano, il piccolo comune in provincia di Pordenone in cui, lo scorso 25 novembre, si è consumato l’omicidio di Aurelia Laurenti. A compiere l’efferato gesto era stato suo marito che, dopo un litigio, aveva sfogato la sua rabbia colpendo sua moglie con diverse coltellate.

Aurelia Laurenti uccisa da almeno 20 coltellate
Credit: telefriuli

Giuseppe Forciniti, infermiere di 33 anni di origini calabresi, è attualmente in arresto per il femminicidio di sua moglie. L’accusa è quella di omicidio volontario pluriaggravato. Un rapporto conflittuale, così viene descritto il matrimonio tra Giuseppe e Aurelia.

Proprio nel giorno della lotta contro la violenza sulle donne, l’uomo, dopo l’ennesimo litigio, ha deciso di sfogare tutta la sua ira contro quella che era sua moglie e madre dei suoi due bambini. Il più grande di loro, quello di soli 8 anni, aveva lasciato una lettera sul comodino di suo papà, pregandolo di non litigare più con la mamma.

Aurelia Laurenti uccisa da almeno 20 coltellate
Credit: telefriuli

Lo stesso bambino è stato ascoltato dagli inquirenti per fare luce su tutte le dinamiche familiari che hanno preceduto la notte tra il 24 e il 25 aprile. Insieme al bimbo sono stati sentiti anche i vicini di casa e i genitori della vittima e del carnefice. Quello che è emerso è che dietro al movente dell’uccisione, pare ci siano conflitti scaturiti da vari tradimenti dell’uomo, scoperti dalla donna.

L’autopsia sul corpo di Aurelia Laurenti

Aurelia Laurenti uccisa da almeno 20 coltellate
Credit: telefriuli

Proprio in questi giorni si sta svolgendo il complicato e lungo esame autoptico sul corpo della vittima 32enne. In prima analisi, il medico legale ha potuto evidenziare, sin da subito, una particolare ferocia che ha colpito la giovane donna.

Sui primi esiti dell’autopsia, ha parlato Raffaele Tito, il Procuratore di Pordenone, che ha spiegato che l’assassino ha colpito la vittima con almeno 20 coltellate. Tutte inferte con estrema ferocia e rivolte in gran parte al viso e al collo.

Credit video: W 2 – Youtube

Continuano le indagini anche sul corpo del reato, il coltello da cucina utilizzato da Forciniti e fatto ritrovare dallo stesso killer in un cassonetto della spazzatura. Nei prossimi giorni l’arma sarà analizzata e si constaterà se su di essa sono presenti tracce di DNA della vittima.

Nel frattempo, la difesa dell’assassino ha affermato che potrebbe essere in grado di dimostrare che il coltello non sia arrivato in camera da letto per mano di Forciniti. La tesi è che, precedentemente, la vittima lo avesse portato sul luogo del delitto.