Ruben Andreoli comincia a realizzare: le parole all’avvocato

A provocare la morte di Nerina, conferma l'autopsia, le percosse del figlio: arrivano le prime parole di Ruben Andreoli

Sono arrivati i risultati preliminari dell’autopsia svolta sul corpo di Nerina Fontana, la 72enne che nella serata dello scorso 15 settembre è stata uccisa a calci e pugni dal figlio, il 45enne Ruben Andreoli. L’uomo, subito arrestato e accusato del reato di omicidio volontario e aggravato, sta pian piano realizzando di quanto accaduto e di ciò che ha fatto.

Ruben Andreoli uccide la madre Nerina Fontana

Inizia a risvegliarsi dal buio mentale nel quale parrebbe che sia stato fino a questo momento, Ruben Andreoli, l’uomo che lo scorso 15 settembre, nella casa si Sirmione in cui viveva, ha massacrato a calci e pugni sua madre fino a toglierle la vita.

A rivelarlo è il suo legale difensore, l’avvocato Matteo Raffaglio, che in una dichiarazione ha spiegato di come il suo assistito sia disperato e di come non riesca a spiegarsi cosa e come sia potuto accadere nella sua mente.

I fatti

Ruben Andreoli uccide la madre Nerina Fontana

Era più o meno l’ora di cena dello scorso venerdì 15 settembre, quando gli abitanti di via XIV Maggio a Sirmione, hanno udito le urla disperate provenienti dal civico numero 16.

Alcuni passanti hanno visto Ruben Andreoli, 45enne del posto magazziniere e pilota di Rally, mentre picchiava con violenza inaudita sua madre sul balcone della loro casa.

Inutili le richieste di quelle persone di fermarsi. La furia dell’uomo è andata avanti fino a ridurre in fin di vita la donna.

I soccorsi giunti sul posto hanno prelevato Nerina Fontana e l’hanno trasportata in elisoccorso al poliambulanze di Brescia, dove però la 72enne si è spenta poco dopo.

L’arresto e il silenzio di Ruben Andreoli

Ruben Andreoli

Arrestato immediatamente dai Carabinieri, Ruben Andreoli è stato trasportato in stato di fermo alla caserma di Desenzano del Garda, dove alle domande del pm di turno si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Silenzio totale anche nel successivo interrogatorio, quello di garanzia, svolto il lunedì successivo direttamente in carcere.

Il suo avvocato ai media ha riferito che il 45enne non riusciva ad aprirsi nemmeno con lui e che era ancora fortemente scioccato.

Riguardo al movente dell’assassino, o per meglio dire il motivo che ha portato alla lite e quindi alla folle aggressione, la volontà del 45enne di lasciare l’Italia e il lavoro per trasferirsi in Ucraina insieme alla moglie. Scelta che era fortemente non voluta dalla madre.