Salvatore Germanà, il Carabiniere eroe che ha salvato una giovane ad Alessandria
Era salita sul ponte Meier con l'intento di lanciarsi nel vuoto: l'umanità e la professionalità di Salvatore Germanà l'hanno salvata
Un episodio molto delicato e particolare si è verificato nei giorni scorsi ad Alessandria. Una ragazza molto giovane era salita su una passerella del ponte Meier e minacciava di lanciarsi nel vuoto. Se ciò non si è verificato, il merito è del vicebrigadiere dei Carabinieri Salvatore Germanà, che si è reso protagonista di un gesto umano ed eroico allo stesso tempo.
A raccontare quanto successo nella tarda serata dello scorso 4 aprile ad Alessandria, ci ha pensato lo stesso Carabiniere. Raggiunto dai giornalisti di Fanpage.it, ha ripercorso tutte le tappe del suo eroico salvataggio.
La caserma in cui lavora Germanà aveva ricevuto una chiamata di emergenza per una giovane che aveva videochiamato sua madre minacciando di lanciarsi nel vuoto dal ponte Meier.
Dopo aver scavalcato il parapetto, la ragazza si era seduta su una passerella lasciando i piedi sospesi nel vuoto.
Il vicebrigadiere ha scelto di avvicinarsi in sordina con la volante, senza accendere le sirene o le luci in dotazione. E questo, ha spiegato, lo ha fatto per non destabilizzare la ragazza.
Poi Salvatore, senza pensarci un attimo, ha scavalcato a sua volta il parapetto ed ha raggiunto la giovane sulla passerella, con tutta la cautela dovuta, e si è seduto affianco a lei.
Il gesto eroico di Salvatore Germanà
Da quel momento in poi, ha raccontato Salvatore Germanà a Fanpage.it, ha cercato solo di guadagnare la fiducia della ragazza.
Ho messo in mostra anche le mie paure e le mie preoccupazioni. Capite bene che una ragazza che vuole mettere in atto un gesto di questo tipo, magari istintivamente, lanciandosi nel vuoto poteva aggrapparsi a me e di conseguenza io sarei andato giù con lei, visto che non ero vincolato a nulla. I rischi ci sono stati ma quello che ho fatto è stato di cercare un dialogo, un appiglio per farla desistere e portarla in salvo.
Poi è arrivata la frase che ha fatto capire al Carabiniere che ce l’aveva fatta. Quel “Mi fido di te“, pronunciato dalla ragazza che ha aperto la porta verso la fine migliore che potesse esserci in questa triste storia.
Dopo aver portato in salvo la ragazza, Germanò non ha concluso lì la sua operazione.
Ho seguito questa ragazza anche dopo il salvataggio, fino al suo ingresso in ospedale. Perché lei non voleva farsi avvicinare da nessuno, si fidava solo di me e seguiva solo le indicazioni che le fornivo io. Ovviamente aveva bisogno di un sostengo e di cure ed è stata accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale dove è ancora ricoverata.