Saman Abbas, nessuna traccia del Dna dei familiari sul corpo e sugli indumenti
I periti nominati dal Tribunale di Reggio Emilia non hanno trovato tracce di Dna dei familiari sul corpo e i vestiti di Saman Abbas
Nessuna traccia del Dna dei genitori, dello zio e dei due cugini di Saman Abbas, sul corpo e sugli indumenti della 18enne pakistana. Questo è quanto emerso dopo le perizie effettuate dalla squadra di periti nominata dal Tribunale di Reggio Emilia.
Saman Abbas è scomparsa da Novellara nel mese di maggio del 2021 e dopo circa un anno e mezzo è stata trovata sepolta vicino ad un vecchio casolare a Novellara, non molto distante dalla casa di famiglia.
Secondo il medico legale, la 18enne è deceduta per “Asfissia meccanica dovuta alla frattura dell’osso ioide, presumibilmente da strozzamento a mani nude”. Dagli esami è anche emerso che la buca è stata scavata in sei momenti differenti e che il corpo della giovane è stato seppellito in un secondo momento, dopo il delitto. Colui o coloro che hanno spezzato la vita di Saman, potrebbero quindi aver premeditato e pianificato tutto per giorni.
A processo sono finiti cinque familiari: lo zio Danish, i due cugini Nomanulhaq Nomanulhaq e Ijaz Ikra e i due genitori, Shabbar Abbas e Nazia. Quest’ultima è l’unica ancora latitante.
Il padre di Saman Abbas piange in aula
Il padre è stato estradato in Italia, dal Pakistan, solo poche settimane fa. Durante l’udienza, alla vista delle immagini dei resti di sua figlia, è scoppiato a piangere. L’avvocato dell’uomo continua a ribadire la sua innocenza e a chiedere giustizia a nome del suo assistito.
Per l’accusa sarebbe stato lui ad ordinare il delitto della figlia allo zio Danish, per il disonore che Saman aveva inflitto alla famiglia. La 18enne non voleva acconsentire al matrimonio combinato con un cugino pakistano. Voleva essere libera e vivere la sua vita.
Gli esperti hanno fatto sapere che il corpo della ragazza era molto compromesso e che l’esumazione è stata complicata.
La sua agonia potrebbe essere durata anche otto minuti. Il corpo della vittima è stato posto nella buca che era stata precedentemente scavata solo con badili compatibili con quelli ritrovati nella casa di Campagnola dello zio e dei due cugini.