“Se si fosse aperta di più!” Dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin, nonna Carla parla del suo rimorso
"Se si fosse aperta di più..." Dopo un mese dalla morte di Giulia Cecchettin, nonna Carla parla del rimorso che sta vivendo
Nella giornata del 15 dicembre, Carla la nonna paterna di Giulia Cecchettin, ha deciso di accettare l’invito al collegamento del programma Pomeriggio 5, condotto da Myrta Merlino. Durante l’intervista, la donna ci ha tenuto a parlare del rimorso che sta vivendo.
Sono passati più di 30 giorni da quando la 22enne ha perso la vita per mano del suo ex fidanzato Filippo Turetta. Quest’ultimo si trova rinchiuso nella casa circondariale di Verona.
Giulia Cecchettin aveva deciso di interrompere quella relazione ad agosto di quest’anno. Non riusciva più a sopportare la gelosia e l’ossessione del ragazzo nei suoi confronti.
Tuttavia, per paura che lui potesse compiere un gesto estremo su sé stesso, ha deciso di continuare ad avere un rapporto di amicizia. Per questo motivo, dal racconto della sua amica, forse per avergli detto di no troppo volte, la sera dell’11 novembre, ha deciso di uscire insieme a lui.
Insieme sono andati al centro commerciale di Marghera, perché lei doveva fare degli acquisti e poi si sono fermati a mangiare lì dentro. Nessuno sa bene, ma probabilmente a causa dell’ennesimo rifiuto da parte di Giulia, Filippo una volta vicino alla casa della ragazza, ha iniziato ad aggredirla.
Una seconda aggressione l’ha ripresa una telecamera nella zona industriale di Fossò. Giulia ha perso la vita a causa dei diversi fendenti che il ragazzo le ha inferto, questo è ciò che è emerso dall’autopsia. Successivamente Turetta ha nascosto il corpo nella zona vicino al lago di Barcis ed ha provato a fuggire.
Il rimorso della nonna di Giulia Cecchettin
Nonna Carla intervistata da Myrta Merlino ha parlato appunto che di ciò che sta vivendo e del rimorso che ha per la scomparsa della nipote. Davanti alle telecamere ha detto:
L’arrivo dell’auto? Noi in famiglia lasciamo fare agli inquirenti, non ci poniamo tante domande perché il nostro dolore deve essere metabolizzato, abbiamo bisogno di un po’ di pace, ecco la seguiamo alla lontana la cosa.
Approvo le parole di mia nipote Elena al 100%, per noi è un vuoto incolmabile. Purtroppo dobbiamo continuare a vivere, ci sono altri due nipoti. La famiglia continua, non possiamo fermarci e tornare indietro. Dovessimo riavvolgere il gomitolo lo faremmo subito.
Giulia non si è confidata più di tanto con noi, per cui cosa potevamo fare. Anche il papà ci pensa a queste cose, ci pensiamo, per noi diventa quasi un pungolo. Se magari si fosse aperta, però…