Sospeso direttore della Croce Bianca per un commento su Alessandra Matteuzzi

Ha commentato in modo inadeguato la vicenda che ha visto morire Alessandra Matteuzzi: direttore della Croce Bianca sospeso dall'incarico

L’omicidio di Alessandra Matteuzzi ha sconvolto l’intera Italia. Una donna uccisa dal suo ex, dopo che lo aveva denunciato per stalking ai Carabinieri. Una vicenda che ha suscitato clamore mediatico e rabbia.

Racconto vicina Alessandra Matteuzzi

Eppure ci sono persone che anche davanti alla morte, ad una donna brutalmente uccisa con un martello e una panchina in ferro battuto, non riescono a rimanere in silenzio. I tanti post sul web vengono commentati con opinioni contrastanti di migliaia di persone. Ed è proprio una di questa opinioni che negli ultimi giorni ha infiammato il web.

La frase su Alessandra Matteuzzi

Il suo nome è diventato un vero e proprio bersaglio, un’affermazione fuori luogo, in un momento delicato, che gli è perfino costata la carriera. Sotto una delle tante foto di Alessandra Matteuzzi, il direttore della croce bianca di una delle regioni italiane, ha commentato così: “Comunque anche lei come andava conciata, ovvio che il ragazzo era geloso”.

Racconto vicina Alessandra Matteuzzi

Sotto quella frase, si è scatenato un vero e proprio inferno. “Comportatevi più sobriamente come le nostre nonne e gran parte delle aggressioni saranno evitate”.

L’uomo è stato poi costretto a rimuovere il post e il suo commento, che ormai era diventato virale sul web. In seguito, ha pubblicato un nuovo post, attraverso il quale si è scusato ed ha spiegato di essere stato frainteso, ma non è servito a nulla.

femminicidio Alessandra Matteuzzi

Oltre a vedere le sue foto ovunque sul web e a leggere gli insulti, per il suo commento su Alessandra Matteuzzi, il direttore della Croce Bianca è stato sospeso e nei suoi confronti è scattato un provvedimento disciplinare. La stessa associazione ha subito preso le distanze da lui, chiarendo un punto importante:

Non va confuso l’operato di una cooperativa con l’azione di un suo singolo appartenente, che si assume le sue responsabilità.

Parole sostenute anche da nomi importanti, come quello dell’assessore regionale alla Sanità. Raffaele Donini ha scritto:

Sono degnato dalle sue parole. Prive di ogni rispetto nei confronti della donna, vittima dell’ennesimo femminicidio. A proferire quel commento, sprezzante e privo di umanità, non è stata un’associazione, ma una persona.