Sostegno dell’Italia all’Ucraina: Mario Draghi parla di fondi da destinare ai profughi

Le parole del premier sono chiare e forti

Le parole del premier Mario Draghi riguardo al sostegno dell’Italia all’Ucraina sono forte e chiare. Il nostro paese si impegna ad aiutare il paese europeo colpito dall’aggressione della Russia, che in questi giorni preoccupa il mondo intero. Il presidente del Consiglio ha parlato di fondi da destinare ai profughi che saranno discussi in sede europea.

Dimitri morto a 17 anni

Servono ora e non mancheranno.

Questo il commento di Mario Draghi su aiuti e sostegno alla popolazione ucraina, in occasione della sua presenza alla partenza di un convoglio della Protezione Civile dall’hub di Palmanova, in provincia di Udine, da cui sono partiti 4 camion destinati ad arrivare a Suceava, in Romania, per poi far arrivare gli aiuti in Ucraina con il coinvolgimento del personale della Protezione Civile di Kiev.

I camion partiti dall’Italia contengono farmaci e presidi sanitari destinati alla popolazione ucraina e anche mezzi e macchinari per la Croce Rossa e i medici impegnati nei soccorsi, come macchine per eseguire i raggi X e respiratori.

La Protezione Civile ha già inviato molti aiuti e Mario Draghi sostiene che questa è una prima parte, quella che serve con maggiore urgenza, prima di parlare nel prossimo Consiglio Europeo dei fondi da destinare ai profughi in questo momento di emergenza.

guerra foto

Il sostegno dell’Italia all’Ucraina continua in tutti i modi possibili e utili per aiutare la popolazione

Il Presidente del Consiglio ha anche sottolineato che il nostro paese sarà in prima linea per quello che riguarda l’accoglienza dei profughi. Regioni e Comuni dovranno allearsi insieme per organizzare la macchina dell’accoglienza di chi scappa dalla guerra.

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In Italia sono già molti i profughi ucraini che sono arrivati. Alcuni sono ospiti dalle rispettive famiglie che vivono da tempo nel nostro paese. Mentre altri hanno potuto toccare con mano la generosità del popolo italiano che non si è tirato indietro di fronte alla richiesta di aiuto dell’Ucraina.