Spesa militare dell’Italia, l’impegno di Mario Draghi nei confronti della Nato

Ecco cosa ha detto il Presidente del Consiglio

La spesa militare dell’Italia è aumentata, com’era prevedibile visto lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina e l’invasione della prima ai danni della seconda. A spiegare cosa sta succedendo nelle casse del nostro governo è Mario Draghi. Il Presidente del Consiglio sottolinea l’impegno del nostro paese nei confronti della Nato. Impegno che è intenzionato a mantenere.

Mario Draghi

Il premier italiano ha partecipato ad alcuni incontri a Bruxelles, alla presenza degli alleati della Nato e del G7. Mario Draghi ha sottolineato che le parole chiave di questi incontri si possono riassumere in due termini: unità e solidarietà.

Entrambi i summit hanno mostrato unità nel decidere di inasprire le sanzioni alla Russia se fosse necessario.

Queste le parole dette dal premier ai giornalisti, sottolineando che gli effetti delle sanzioni sull’economia russa si stanno facendo sentire. E a quanto pare gli alleati non arretreranno di un passo per cercare di indebolire il paese che ha invaso l’Ucraina.

Tanti i temi arrivati sul tavolo di questi incontri frenetici, che ovviamente hanno avuto come argomento principale la guerra in Ucraina, ma anche tutto quello che da ciò scaturisce. Si è parlato, infatti, di sicurezza energetica e di sicurezza agroalimentare.

Il Presidente del Consiglio dei Ministri italiani ha detto ai giornalisti che la via d’uscita migliore sembra essere quella della diversificazione e del cambiamento delle fonti di approvvigionamento. Lo scopo è rendere l’Unione Europea sempre più indipendente.

italia da Mario Draghi

Spesa militare dell’Italia, raggiunto il 2% del PIL italiano

In merito alla notizia secondo cui l’aumento della spesa militare in Italia avrebbe raggiunto già il 2% del PIL, Mario Draghi, in risposta alle proteste del Movimento 5 Stelle, sottolinea che è quello che è stato chiesto dall’Alleanza Atlantica.

mario draghi premier

Il governo, continua il premier, osserverà l’impegno. Cosa che faranno anche tutti gli altri governi occidentali. Ribadendo ancora una volta che Nato e UE non possono intervenire per la no fly zone sui cieli dell’Ucraina.