Strage di Ardea, i fratellini uccisi da un colpo di pistola ciascuno

Una tragedia che si poteva evitare

Strage di Ardea, i fratellini uccisi da Andrea Pignani sono morti con un colpo di pistola ciascuno sparato dal killer, che poi si è suicidato nella sua camera da letto, dopo essere rientrato in casa. Sono arrivati i risultati dell’autopsia sui corpi dei due bambini di 5 e 10 anni e anche del pensionato Salvatore Raineri, raggiungo da un colpo mentre si trovava a passare in bici dal parco di Ardea.

fratellini strage ardea
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Daniel e David sono stati uccisi da un colpo di pistola ciascuno. È quello che emerge dai risultati delle autopsie che sono state eseguite sui corpi dei piccoli ammazzati domenica mattina nel parco di Ardea, in provincia di Roma. Gli esami li hanno condotti i medici dell’Istituto di Medicina Legale di Tor Vergata.

Il bambino di 10 anni ha ricevuto un colpo in pieno petto. Mentre il bambino di 5 anni alla gola. La terza vittima della strage, invece, un pensionato, Salvatore Raineri, è stato raggiunto da un colpo di pistola sparato da Andrea Pignani in piena fronte. Tutti sono morti sul corpo.

Giovedì 17 giugno i medici legali hanno in programma anche un’autopsia sul corpo dell’omicida. Andrea Pignani, infatti, dopo aver sparato ai due bambini e all’anziano signore in bici, si è tolto la vita usando la stessa pistola, appartenuta al padre morto, una guardia giurata che la deteneva legalmente per lavoro.

Secondo volontà della Procura di Velletri, i medici dovranno anche eseguire un esame tossicologico sulla salma dell’omicida, per capire se fosse sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Mentre i Carabinieri stanno controllato computer e cellulare per avere più dettagli.

mamma strage ardea
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Strage di Ardea, per i fratellini uccisi tanta commozione in tutta Italia

Tutta Italia piange i due bambini morti e l’anziano signore, colpiti dalla furia omicida dell’uomo. In passato i medici lo avevano sottoposto a TSO, trattamento sanitario obbligatorio.

strage ardea legale

La mamma lo aveva denunciato a maggio 2020. Il giorno dopo lo hanno dimesso affidandolo al padre, con la diagnosi di “Stato di agitazione . Paziente urgente differibile che necessita di trattamento non immediato”.