Strage di Ardea, il dolore della mamma dei fratellini uccisi nella sparatoria

Strage di Ardea, lo straziante racconto della mamma dei fratellini morti dopo la sparatoria: ecco cosa ha dichiarato

Carol Fusinato non riesce proprio a darsi pace, per ciò che è accaduto ai suoi figli, morti a 9 e 5 anni, nella strage di Ardea. La donna ha deciso di raccontare i momenti in cui è avvenuta la tragedia. Ha voluto anche parlare dei 40 minuti che ci hanno messo i soccorritori ad arrivare sul posto.

madre strage ardea

Il dramma di questi genitori è avvenuto nella mattinata di domenica 13 giugno. Daniel e David Fusinato erano usciti per andare a giocare al parco con alcuni loro coetanei.

Ad un certo punto, intorno alle 11, Andrea Pignani, un ragazzo di 34 anni con problemi psichici li ha uccisi. Il killer è uscito dalla sua abitazione con una pistola tra le mani e quando è arrivato in quel posto ha iniziato a sparare contro le prime persone che ha incontrato.

In questo tragico episodio è morto anche un altro signore di 84 anni, chiamato Salvatore Ranieri. L’anziano quando ha visto ciò che stava accadendo, per provare a salvare i piccoli, si è messo in mezzo. Voleva fare da scudo con il suo corpo.

madre strage ardea
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Tuttavia, non è riuscito nel suo obiettivo ed ha perso la vita sul colpo. I fratellini, invece, sono morti pochi minuti dopo il dramma, tra le braccia dei loro genitori.

Strage di Ardea, le parole di Carol Fusinato

La mamma dei piccoli quando ha sentito i forti rumori è andata subito a vedere cosa stava accadendo. Quando ha visto i suoi figli a terra è andata di corsa verso di loro, ma per loro non c’è stato più nulla da fare. I medici intervenuti non hanno potuto far altro che constatare il loro decesso.

Questo è un momento di profondo dolore, che ha scosso l’intera comunità. Carol Fusinato, distrutta da ciò che sta vivendo, in un’intervista con il Corriere della Sera, ha dichiarato:

Mi hanno detto: ‘Arriviamo in tempo per il pranzo,’ invece non li ho più visti. Non era il rumore dei petardi che si sente ogni tanto e neanche quello degli spari ai cinghiali. Sono arrivata lì ed erano in una pozza di sangue. Avevamo scelto questa villa per il loro bene, per permettergli di vivere al meglio la famiglia, anche con il padre ai domiciliari. La possibilità di avere la nonna qui a fianco a darci una mano.

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Io mi chiedo come è possibile che quell’uomo girasse armato ed io ho dovuto chiedere il permesso per stare vicino ai miei figli? Ci sono voluti 40 minuti per vedere arrivare l’ambulanza, chi mi dice che i miei figli non si potevano salvare?