Strage di Erba, Azouz Marzouk assolto: la decisione del Tribunale di Milano
L'uomo è stato assolto contro le accuse di calunnie contro Olindo Romano e Rosa Bazzi
In tutti noi è impresso il ricordo della strage di Erba. Era l’11 dicembre 2006 quando Olindo Romano e sua moglie Rosa Bazzi assassinarono quattro persone. Tra queste, Raffella Castagna e suo figlio di quattro anni, la madre della donna e una vicina di casa identificata come Valeria Cherubini. A 15 anni dalla strage, la Procura di Milano ha preso un’importante decisione su Azouz Marzouk, marito di Raffella Castagna e padre di suo figlio.
Date le prove della loro colpevolezza, Olindo Romano e Rosa Bazzi sono stati condannati all’ergastolo e attualmente stanno scontando la pena nel carcere di Bollate, in provincia di Milano. Nonostante le prove che hanno dimostrato la colpevolezza dei due coniugi, Azouz Marzouk è stato sempre convinto della loro innocenza.
Proprio per questo motivo l’uomo, nel 2019, ha fatto richiesta di una nuova revisione del processo sulla strage di Erba, chiedendo inoltre di cercare nuove prove per incastrare i veri colpevoli. Riguardo la colpevolezza dei due coniugi Olindo e Rosa, l’uomo ha dichiarato:
Anche le carte dicono chi è stato. Se le leggete, si capisce chi è stato.
La parole rilasciate da Azouz hanno fatto sì che l’uomo venisse condannato per calunnia nei confronti di Olindo e Rosa. L’accusa aveva portato Giancarla Serafini, pm della Procura di Milano, a decidere di condannare l’uomo a 3 anni di reclusione. Stando alle parole del pm, l’uomo avrebbe sfruttato tale vicenda per un ritorno di immagine.
Strage di Erba, Azouz Marzouk assolto dalle accuse di calunnia
L’accusa della pm Giancarla Serafini, però, è stata rigettata da Daniela Clemente, giudice della settima sezione penale del Tribunale di Milano. La donna, dunque, dal momento che il fatto non sussiste, ha deciso di assolvere l’uomo.
Dopo tale decisione Azouz Marzouk ha commentato la vicenda dalla Tunisia, esprimendosi con queste parole:
Un passo verso la verità.
L’avvocato Luca D’Auria è intervenuto difendendo l’uomo con queste parole:
Azouz non ha mai voluto visibilità ma è solo alla ricerca della verità.