Strage di Erba: le parole dei figli di Mario Frigerio e Valeria Cherubini alla vigilia dell’udienza

Nella strage di Erba persero la loro mamma e il loro papà fu supertestimone: le parole di Elena e Andrea Frigerio

Alla vigilia dell’udienza che potrebbe dare il via ad un completo ribaltamento della sentenza di ergastolo per Rosa e Olindo, hanno voluto parlare altre due persone le cui vite, con la Strage di Erba, sono cambiate per sempre. Si tratta di Elena e Andrea Frigerio, figli di Valeria Cherubini, morta nella mattanza, e di Mario Frigerio, che quel giorno sopravvisse miracolosamente e che diventò supertestimone nel processo.

Strage di Erba figli Frigerio

Domani nelle aule del Tribunale di Brescia si riuniranno i giudici della Corte d’Appello, oltre che le altre parti in cause, per discutere dell’istanza sull’eventuale revisione della sentenza di ergastolo a cui Rosa e Olindo, nel maggio del 2011, sono stati condannati in via definitiva per la Strage di Erba.

La mattanza, avvenuta nel dicembre del 2006, mise fine alla vita di quattro persone: Raffaella Castagna, sua madre Paola Galli, suo figlio Youssef Marzouk e la sua vicina di casa del piano superiore, la signora Valeria Cherubini. Il marito di quest’ultima, Mario Frigerio, sopravvisse miracolosamente alle coltellate per via di una malformazione congenita alla carotide che impedì il decesso per dissanguamento.

Strage di Erba nuovi elementi

Quel giorno cambiò la vita anche di altre due persone, Elena e Andrea Frigerio, figli di Valeria Cherubini e Mario Frigerio. Loro hanno rilasciato una dichiarazione in questi giorni, divulgata tramite l’Adnkronos. Ecco le parole dei fratelli:

Strage di Erba figli Frigerio

La nostra speranza è, soprattutto, che venga messa la parola fine a tutto questo clamore, a questo accanimento, e che i nostri cari possano riposare in pace e con il rispetto che meritano. Confidiamo, come sempre, nella giustizia, come è sempre stato in tutti questi anni. Anni difficili, pesanti, in cui non abbiamo avuto modo di far rimarginare le ferite. Anni in cui, però, abbiamo sempre confidato nella verità, quella processuale, quella delle aule di tribunale, quella che ha portato alle sentenze nei tre gradi di giudizio.