Tragedia a Faenza: bambino di un anno e mezzo muore a causa di un boccone di cibo
Ha lottato per altri 5 giorni dopo l'allarme lanciato dalla sua mamma: la tragedia di un bambino di un anno e mezzo accaduta a Faenza
Un bambino di un anno e mezzo ha perso la vita a causa di un boccone di cibo. È accaduto nel comune di Faenza, in provincia di Ravenna.
Lo scorso 30 novembre, il bambino di un anno e mezzo stava mangiando con la sua mamma, quando improvvisamente ha perso conoscenza. La donna, allarmata e spaventata, ha subito chiamato gli operatori sanitari.
Quando il 118 ha raggiunto l’abitazione, ha trovato il piccolo cianotico e privo di sensi. I paramedici hanno cercato di fare il possibile per liberare le vie respiratorie e per rianimarlo sul posto, senza riuscirci.
Tempestivamente, hanno trasportato il minore in ospedale, dove è stato intubato. Purtroppo, i medici hanno subito evidenziato i gravi danni causati dalla mancanza di ossigeno.
È stato colpito da un arresto cardiaco e da un conseguente edema cerebrale. Per i successivi cinque giorni, il bambino di un anno e mezzo ha lottato in ospedale e i medici hanno fatto il possibile, fino al triste epilogo. Il team medico dell’Infermi di Rimini non ha potuto far altro che constare il decesso del piccolo.
La vicenda ha sconvolto l’intera comunità, così come la sua famiglia di origini magrebine.
Non è ancora chiaro se sia deceduto a causa del boccone di cibo che gli ha dato la sua mamma o dopo aver rigurgitato il cibo che stava mangiando. La scena davanti agli occhi della sua mamma, è accaduta in pochi istanti. Il bambino ha perso i sensi ed è diventato cianotico.
L’autopsia effettuata sul corpicino, non ha evidenziato nessun trauma pregresso e nessuna malformazione. La causa del decesso stabilita dal medico legale, è ostruzione da cibo. Un triste destino che non poteva essere evitato in alcun modo.
In tanti si sono stretti all’affetto della famiglia e alla sua mamma, che mai dimenticherà di aver visto il suo bambino spegnersi per sempre davanti ai suoi occhi. I medici hanno fatto il possibile in quei 5 giorni di ricovero, ma i danni causati dalla mancanza di ossigeno, erano troppo gravi.