Tutto il dolore di Carmelo, papà di Vanessa Zappalà

L'omicidio di Vanessa si poteva evitare: sono queste le parole cariche di rabbia e tristezza di Carmelo Zappalà, papà della vittima

È inevitabilmente inconsolabile il dolore che prova Carmelo Zappalà. Il papà di Vanessa Zappalà, da domenica notte scorsa, non può più vedere, parlare o abbracciare sua figlia. Il motivo è che che l’ex fidanzato della 26enne, con un agguato, l’ha brutalmente uccisa a colpi di pistola.

Rabbia e tristezza per Carmelo Zappalà

Quello di Vanessa Zappalà è solo l’ultimo di una sfilza di femminicidi troppo lunga per essere ignorata. Anche lei, come tantissime altre donne al mondo, è stata vittima di un amore finito male con un uomo che non aveva mai accettato la fine di una relazione.

Domenica notte scorsa, Vanessa aveva deciso di trascorrere una serata con le amiche. Stavano passeggiando sul lungomare di Acitrezza, nel catanese, quando Antonino Sciuto, suo ex fidanzato, l’ha avvicinata chiedendole un confronto, l’ennesimo.

Rabbia e tristezza per Carmelo Zappalà

Al rifiuto della giovane, l’uomo di 36 anni ha estratto una pistola calibro 7 ed ha sparato diversi colpi. Uno dei proiettili ha colpito Vanessa in piena testa, uccidendola sul colpo.

Successivamente, lui si è dato alla fuga e si è andato a rifugiare in un casolare in campagna. Lì, qualche ora dopo, si è impiccato togliendosi la vita.

Le parole di Carmelo Zappalà

Intervistato dai giornalisti di La Repubblica, Carmelo Zappalà, papà di Vanessa, non ha potuto nascondere tutta la sua tristezza e tutta la sua rabbia per quanto accaduto.

Rabbia perché in passato, secondo lui, c’erano stato tutti i segnali che avrebbero dovuto portare gli organi competenti ad arrestare Antonino.

La sua morte è una sconfitta per lo Stato! Quell’uomo aveva pianificato tutto, ne sono sicuro, continuava ad essere accecato dalla gelosia. Non si rassegnava alla fine di una relazione che era andata avanti dal maggio 2020 fino al febbraio di quest’anno. Abbiamo scoperto che aveva piazzato un Gps sotto l’auto di Vanessa. E poi era riuscito ad entrare nel giardino di casa nostra, per sentire cosa dicevamo attraverso un tubo.

Carmelo ha raccontato poi che era stato lui stesso ad accompagnare la figlia dai Carabinieri per sporgere una denuncia per stalking. Denuncia che aveva portato ad un semplice allontanamento. Una misura troppo lieve per un caso così pericoloso.

Rabbia e tristezza per Carmelo Zappalà

Ora ripenso ai giorni in cui era stato a casa nostra. L’avevamo pure accolto per due mesi. Era un uomo con due facce. Apparentemente tranquillo, in realtà era solo un bugiardo. Era un mostro!