Vincenzo Rinaldi denuncia l’ospedale per la morte di sua moglie
Vincenzo Rinaldi ha presentato denuncia ai Carabinieri: vuole sapere quello che è successo a sua moglie e se tutto ciò poteva essere evitato
Non intende assolutamente fermarsi Vincenzo Rinaldi, il noto ristoratore romano che qualche giorno fa ha perso sua moglie, poco dopo che quest’ultima desse alla luce la loro bambina. Ha depositato una denuncia ai Carabinieri e richiesto il sequestro della salma e della cartella clinica. Vuole a tutti i costi sapere cosa sia capitato alla sua consorte.
Amore mio non mi puoi lasciare così! Cosa gli dico ai nostri tre gioielli, eri te la nostra colonna portante! Io senza di te non ce la faccio! Dammi la forza amore mio!
Con queste strazianti parole, Vincenzo Rinaldi lo scorso 8 ottobre annunciava la scomparsa improvvisa e completamente inaspettata di sua moglie, la 38enne Pamela Pelle.
Ad aumentare la drammaticità dell’evento c’è stato il fatto che, solo pochi giorni prima, Pamela aveva dato alla luce la piccola Vittoria, terza figlia della coppia.
Un dolore immenso, inspiegabile, inconsolabile, quello che di punto in bianco il noto ristoratore romano si è ritrovato a vivere.
Oltre al dolore, però, c’è tanta rabbia da parte sua. C’è rabbia perché secondo il suo punto di vista potrebbero esserci stati degli errori da parte dei medici che hanno assistito sua moglie prima, durante e dopo il parto.
La denuncia di Vincenzo Rinaldi
Intervistato da La Repubblica, Vincenzo Rinaldi ha raccontato che ha presentato una denuncia ai Carabinieri.
Al quotidiano l’uomo ha anche raccontato tutto il calvario di sua moglie, che già diversi giorni prima di partorire aveva accusato dei malesseri come affanno, nausea, sfoghi e prurito al petto e, soprattutto, delle copiose perdite di sangue.
Riguardo a quest’ultime, ha detto il ristoratore, dall’ospedale gli hanno sempre detto che era tutto normale.
L’uomo ha inoltre denunciato la troppa fretta con cui, secondo lui, hanno dimesso sua moglie sia prima che dopo il parto, e il presunto ritardo dell’ambulanza il giorno in cui Pamela è morta.
La Procura di Tivoli conduce le indagini e gli inquirenti hanno intanto sequestrato la cartella clinica della donna. Vincenzo, chiede che venga sequestrata anche la salma e che venga effettuata un’autopsia.
In risposta, il Policlinico Gemelli ha affermato che “i dati registrati nella cartella clinica non confermano la riferita copiosa perdita di sangue durante il parto. Si ritiene di poter affermare, sulla base degli elementi complessivamente disponibili, che la morte della signora sia avvenuta per cause naturali, non prevenibili né ricorrendo al prolungamento della ospedalizzazione, né ampliando il ventaglio della terapia prescritta a domicilio“.