Sigaretta elettronica, aumentano i ricoveri per problemi ai polmoni

La sigaretta elettronica fa bene o fa male? E' allarme negli USA: aumentano i ricoveri a causa di problemi ai polmoni

Sigaretta elettronica, fa bene o fa male? Ci sono delle controindicazioni per la salute che dobbiamo conoscere? Negli USA aumentano i casi di ricoveri per problemi ai polmoni di persone che fumano le e-cig, magari pensando che facciano meno male delle classiche bionde.

Secondo quanto riportato dal New York Times più di 200 persone negli ultimi mesi negli USA sono state ricoverate in ospedale a causa di problemi respiratori. Alcuni casi sono decisamente gravi. Si tratta di persone che usano sigarette elettroniche. Per i medici le diagnosi sono difficili, visto che non sanno quali sono le sostanze inalate.

I dottori sono decisamente preoccupati, perché non riescono a trattare i pazienti, sottolineando che i dubbi sulla sicurezza delle sigarette elettroniche possono essere leciti. Anche perché non ci sono ancora abbastanza studi e dati della comunità scientifica che possano farci stare tranquilli.

Le persone finite in ospedale hanno di solito tra i 20 e i 30 anni e i sintomi presentati sono difficoltà a respirare, vomito, nausea, spossatezza, stanchezza estrema. Alcuni pazienti sono stati ricoverati in terapia intensiva e sono attaccati a macchinari per poter respirare meglio.

I Centri per la prevenzione e il controllo delle medicine (CDC) hanno fatto sapere, tramite un comunicato, che i consumatori non devono assolutamente acquistare prodotti non ufficiali da usare nelle sigarette elettroniche: non si possono eseguire i controlli necessari per la loro sicurezza e i medici non possono aiutare i pazienti in caso di problemi e disturbi, perché non sanno quali sostanze sono state inalate.

Probabilmente le persone finite in ospedale hanno usato prodotti non registrati o illegali, che ormai si trovano un po’ dappertutto in vendita. In caso di sintomi simili a un’infezione virale o polmonite da batterio, meglio farsi fare un controllo in ospedale.