Sigarette elettroniche bocciate dall’OMS

Le sigarette elettroniche sono state bocciate dall'OMS: l'Organizzazione Mondiale della Sanità dice che sono pericolose

Le sigarette elettroniche fanno male o fanno bene? Sono dannose come le sigarette normali oppure possiamo fumarle, anzi, svaparle in tutta tranquillità? Se finora le abbiamo considerate quasi innocue, tanto da usarle per smettere di fumare le bionde, ecco che oggi l’Organizzazione Mondiale della Sanità frena l’entusiasmo: non è vero che sono meno dannose rispetto ai prodotti con tabacco.

sigarette elettroniche

Le sigarette elettroniche non sono del tutto prive di rischi. A lungo termine il loro impatto sulla salute e sulla mortalità non si conosce ancora. Nel rapporto del 2019 sul tabacco, l’OMS non difende del tutto le e-cig, sottolineando che le prove disponibili legate al fatto che i prodotti possono aiutare a smettere di usare il tabacco tradizionale sono poche, almeno se si considerano quelle indipendenti.

Spesso le sigarette elettroniche vengono sponsorizzate sottolineando che sono un prodotto poco dannoso, a rischio ridotto e che possono aiutare a smettere di fumare. Ma a lungo termine non sappiamo cosa possano fare alla nostra salute. Le prove non sono sufficienti e non possono essere prese come riferimento per dare rassicurazioni certe ai consumatori.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità aggiunge poi che la disinformazione portata avanti dall’industria del tabacco per quello che riguarda le e-cig è un pericolo reale: “C’è una mancanza di chiarezza sul fatto che questi prodotti abbiano un ruolo da svolgere nella cessazione del fumo“. Anzi, “ci sono anche preoccupazioni reali riguardo al rischio che rappresentano per i non fumatori che iniziano a usarli, in particolare i giovani“.

L’OMS, infine, sottolinea l’importanza di aumentare i servizi offerti a chi vuole veramente smettere di fumare. Servizi che ora sarebbero disponibili solo per il 30% della popolazione di tutto il mondo. Gli aiuti servono, perché da soli è difficile e ci riusce solo il 4% di chi tenta di smettere di fumare.