Che cos’è lo stress ossidativo, nemico del nostro corpo
Quando si parla di stress ossidativo bisogna essere bene informati, perché è un fenomeno molto comune: ecco cos'è e come si riconosce
Lo stress ossidativo, benché non sia un termine che si sente nominare molto spesso, è un evento molto più comune di quanto si pensi. Infatti, con stress ossidativo si intende una problematica a livello cellulare, in particolare una mutazione di alcune cellule a causa di agenti esterni. Per queste ragioni, è giusto capire di cosa stiamo parlando, qual è la causa di tale fenomeno ed anche quale possano essere i sintomi.
Che cos’è lo stress ossidativo
Come sopra accennato, lo stresso ossidativo è, in pratica, un’alterazione a livello cellulare. Infatti, pare sia una mutazione o un insieme di modifiche che le cellule dei tessuti subiscono a causa di diversi agenti ossidanti. Analizzando le varie caratteristiche nel particolare, possiamo riscontrare diversi elementi caratterizzanti questo fenomeno.
Come prima cosa bisogna dire che lo stress ossidativo attacca qualsiasi cellula del corpo umano. Quello che conta, però, è capire qual è la reazione a livello chimico che questo fenomeno comporta. Infatti, con l’azione di agenti ossidanti, si producono radicali liberi, i quali, di per sé, sono essenziali al fine, per esempio, della risposta immunitaria. Questo, però, non è tutto.
Ci sono alcune situazioni in cui i radicali liberi prodotti sono in numero maggiore rispetto a quelli che servirebbero. Questo fenomeno, chiamato stress ossidativo, può in qualche modo andare ad danneggiare le cellule stesse e le loro strutture. Il pericolo maggiore è quello di far insorgere malattie, anche molto gravi. Cosa sono, però, i radicali liberi?
Alla scoperta dei radicali liberi
I radicali liberi sono dei composti instabili che riescono a catturare un elettrone da altre molecole, rendendo queste ultime a loro volta instabili. Questa reazione si chiama reazione di ossidazione ed è completamente normale e, anzi, essenziale al fine del corretto metabolismo corporeo. I radicali liberi si creano all’interno del mitocondrio, che è un organulo cellulare, che ha fondamentalmente il ruolo di centrale energetica della cellula, dato che all’interno di quest’ultimo avviene anche la respirazione cellulare.
Fin qui non ci sono problemi. Quando, però, parliamo di stress ossidativo, si intende in particolar modo tutto quello che concerne la formazione di radicali in più, di fatto non necessari all’azione di ossidazione. Bisogna tener conto, però, anche di un’altra cosa: i radicali in più prodotti non sono solamente frutto dell’organismo, ma possono anche provenire da fattori esterni.
I radicali più studiati sono i ROS (Reactive Oxygene Species) principalmente due:
- L’anione superossido (O2);
- Il perossido di idrogeno (H2O2).
Questi, reagendo con l’ossigeno, durante la reazione, possono dare origine al radicale ossidrile (OH¯). Queste molecole vengono prodotte dal normale metabolismo cellulare, ma questo non preclude il fatto che siano particolarmente reattive, dato che hanno un elettrone esterno che è pronto ad unirsi con altri elettroni di altre molecole, attraverso i legami chimici.
Il livello di ROS deve essere mantenuto tale, in modo che questi possano continuare ad adempiere ai loro doveri a livello metabolico. Per esempio, alcuni ROS prodotti dalle cellule fagocitiche devono essere di un numero sempre costante, dato che prendono parte nella difesa per combattere le infezioni.
Cosa succede se i ROS aumentano? Come detto in precedenza, vengono danneggiate le strutture cellulari, in particolar modo DNA, proteine e lipidi. Per riuscire a mantenere l’equilibrio nell’organismo, bisogna innanzitutto che ci sia un sistema regolatore che riesca a mantenere stabile il numero di ROS. Questo è il sistema di difesa antiossidante endogeno, il quale è costituito da diversi enzimi (Glutatione, SOD, Catalasi, e perossidasi).
Cause dello stress ossidativo
Le cause che possono far incorrere verso l’insorgenza di stress ossidativo sono diverse. Si può, però, dividerle in cause interne all’organismo, che non sono molte, e cause esterne, che sono la maggior parte. Le principali cause interne all’organismo sono le seguenti:
- Un elevato tasso di attività metabolica;
- Stress;
- Età;
- Carenza di difese, quindi basso livello di antiossidanti;
- Bersagli dei radicali liberi molto suscettibili.
Ci sono poi gli altri fattori, che però non sono interni all’organismo, ma vengono dal di fuori:
- Inquinamento;
- Farmaci;
- Eccesso di alcol;
- Eccesso di attività fisica;
- Metalli pesanti;
- Fumo di sigaretta;
- Prodotti chimici;
- Radiazioni.
Per quanto riguarda queste ultime due bisogna aprire una parentesi. Infatti, i prodotti chimici e le radiazioni, colpiscono principalmente chi ci lavora a stretto contatto continuamente. In questi casi bisogna essere molto attenti nell’evitare di accumulare troppi elementi come questi, poiché l’organismo inizierà, ovviamente, a fare fatica nel loro smaltimento.
Questo è il tipico caso di coloro che lavorano in radiologia. La radiologia è una sezione della medicina e degli ospedali, nella quale si utilizzano strumenti e impalcature di carattere medico che utilizzano radiazioni e raggi X per aiutare nella diagnosi di moltissime patologie. Per quanto, di fatto, sia una cosa positiva, chi lavora lì dentro deve fare molta attenzione nel non mettere a rischio il proprio organismo accumulando troppe radiazioni. A lungo andare, potrebbero sicuramente dare riscontri negativi a livello fisiologico.
Per quanto riguarda, invece, i composti e prodotti chimici, una fascia di lavoratori che deve stare particolarmente attenta sono i biologi. Questi ultimi, infatti, lavorano in ambienti in cui si utilizzano sostanze nelle colorazioni cellulari che possono creare diverse problematiche. Tra queste, per esempio, veniamo il bromuro di etidio : si tratta di un agente intercalante del DNA, il quale può portare, tra i suoi effetti collaterali, anche tumori.
Questi esempi vogliono essere utilizzati per far comprendere come sia facile, di fatto, incorrere nella vita di tutti i giorni in casi che possono recare disagi a livello ossidativo. Per questa ragione bisogna cercare di essere il più equilibrati possibile in tutto.
Sintomi e conseguenze dello stress ossidativo
I sintomi dello stress ossidativo, di fatto, cambiano e variano la loro pericolosità anche e soprattutto in base al quantitativo di ROS in eccesso, dal tempo di esposizione ai fattori di rischio, al livello di difesa degli antiossidanti e dai rimedi dei sistemi che si occupano dei danni causati dallo stress ossidativo.
I sintomi principali che manifestano le cellule colpite, attribuibili all’accumulo eccessivo di ROS, sono:
- mostrare un aumento della proliferazione;
- mostrare un arresto del ciclo cellulare;
- subire senescenza (perdita della funzione fisiologica);
- andare incontro a morte cellulare programmata (apoptosi).
Le conseguenze, come si può ben dedurre, sono invece di carattere patologico. Infatti, sono moltissime e differenti le patologie che possono insorgere dopo un aumento eccessivo di ROS e, di conseguenza, l’insorgenza di stress ossidativo.
Malattie e problemi legati allo stress ossidativo
Come accennato precedentemente, i ROS in eccesso inducono problemi a livello di struttura del DNA, in particolar modo, molto danno è il radicale ossidrile OH¯. Come molti tra i lettori sapranno, il DNA è il primo ad essere danneggiato quando si tratta di insorgenze di carattere tumorale. Questo perché il tumore agisce per diffondersi riproducendo un DNA corrotto e dannoso.
Dunque, nel processo di carcinogenesi i ROS potrebbero avere un ruolo decisivo, se agiscono, per esempio, sui geni che rilevano la presenza di un cancro, come i geni oncosoppressori e oncogeni. Tutto questo, però, prescinde dal fatto che l’ipotesi più accreditata è che i ROS siano di fatto collaboratori dello sviluppo di un tumore, ma non sono di fatto sufficienti ad una sua proliferazione e sviluppo completo.
Oltre alle problematiche di carattere oncologico, altre patologie che possono essere collegate allo stress ossidativo sono:
- Le malattie autoimmuni, come l’artrite reumatoide;
- Le malattie neurodegenerative, come il Parkinson.
Queste malattie sono state collegate a questa problematica proprio per i suoi effetti a livello cellulare. Infatti, lo stesso ossidativo causa problemi e lacerazioni a livello del sistema nervoso centrale e periferico, che, logorato, dà origine a queste patologie.
Altri problemi possono essere a livello sistemico. Questi danni causati dallo stress ossidativo possono indurre a patologie legate al cibo e all’alimentazione, come, per esempio, l’obesità oppure il diabete. Queste sono legate principalmente anche a livello di metabolismo: uno scorretto metabolismo non riesce a smaltire tutti gli elementi che sono contenuti nel cibo, arrivando ad accumuli di questi ultimi.
Sana alimentazione per chi soffre di stress ossidativo
Collegandoci a questo ultimo punto, viene da sé capire come sia importante una sana e corretta alimentazione quando si parla di stress ossidativo e di problemi legati al carattere metabolico degli alimenti. In particolare, per chi soffre di questa problematica, è consigliabile una sana e corretta alimentazione, affiancata ad esercizio fisico equilibrato.
Si è notato, con diversi studi, che la restrizione metabolica porti di fatto ad una riduzione dello stress metabolico, ma anche ad un miglioramento delle funzioni celebrali e cognitive. Infatti, pare che migliori l’elasticità sinaptica ed anche la salute neuronale, molto importante per quanto riguarda la prevenzione di patologie di carattere neuronale.
Di conseguenza, si capisce come il risultato finale sia di fatto un miglioramento della qualità della vita, ma anche dell’aspettativa e durata di quest’ultima. Questo aiuta nell’evitare di andare incontro a malattie di diversi tipi, come le neuronali, metaboliche e cardiovascolari.
Arrivando quindi ai tipi di alimenti consigliati in questo caso, ne vengono evidenziati diversi. In particolar modo, vediamo alcune tipologie di vitamine che possono risultare molto utili in questo caso, come la Vitamina E, la Vitamina C o i caratenoidi (vitamina A, β-carotene). Queste in particolare sono composti antiossidanti molto forti, che aiutano a combatter lo stress ossidativo alzano notevolmente la qualità della vita.
Alimenti nutraceutici
Altre tipologie di alimenti altamente consigliati in questo caso sono i nutraceutici ed altri alimenti funzionali ad alto effetto antiossidante. Tra questi, in modo pratico e concreto, troviamo:
- catechine del tè verde;
- antocianidine del cacao;
- quercitina presente nelle cipolle;
- isoflavoni della soia;
- bioflavonoidi degli agrumi;
- esteri fenolici di caffè e vino rosso.
Quando si parla di stress ossidativo, bisogna stare attenti anche ai tipi di cottura. La cottura degli alimenti, infatti, può variare anche i loro effetti sull’organismo. Per esempio, la cottura alla brace libera benzopirene, il quale è molto dannoso a livello di ossidazione cellulare.
Proprio per questo motivo si consiglia di evitare questo genere di cottura e di prediligere quella in padella, senza la secrezione di grassi che possano liberare questo gas dannoso. In più si consiglia anche di cuocere i cibi con tutta la pelle e di toglierla solamente dopo aver finito di cuocere. La pelle, infatti, permette di trattenere il più possibile l’accumulo di benzopirene, anche se in piccola parte.
Cure e terapie contro lo stress ossidativo
Come è stato precedentemente visto, una dieta equilibrata e salutare aiuta notevolmente sotto diversi aspetti, tra cui anche la lotta contro lo stress ossidativo. In moltissimi casi può risultare più che sufficiente, ma in altre determinate situazioni può esserci bisogno di alcune integrazioni.
Per quanto riguarda queste altre situazioni, si sta parlando di momenti in cui il paziente in questione è anziano, uno sportivo accanito o qualcuno che sta vivendo un momento di forte stress. Lo stress, come molti sicuramente sanno, va a dare effetti collaterali non solo a livello psicologico, ma anche e sopratutto a livello fisico. Un corpo stressato si debilita più facilmente e si logora lentamente. Anche per questo, ci sono rimedi efficaci che possono essere messi in atto.
In questi casi particolari, dunque, si richiede una piccola variazione della dieta in questione. Infatti, si sa che una dieta ricca di grassi induce all’aumento dei ROS prodotti dalle fibre muscolari, ma questo potrebbe essere ovviato dall’assunzione di antiossidanti, con la quale si riesce ulteriormente ad aumentare la sensibilità all’insulina.
Sport e alimentazione consigliata
Anche che lo sport aiuta parecchio nella cura dello stress ossidativo. Lo sport sotto moltissimi punti di vista è un toccasana. Riesce infatti a ristabilire l’equilibrio a livello fisico in modo perfetto, sempre con il supporto di una giusta alimentazione. Molto spesso, però, coloro che sono sportivi ferrati, pensano che il riposo non faccia parte di un allenamento, tendendo così ad andare overtraining, ossia ad esagerare con l’attività fisica.
Come detto in precedenza, questo aumenterà lo stress ossidativo, al posto di ridurlo. Infatti, allenarsi in modo eccessivo e compulsivo aumenterà la produzione di radicali liberi che potranno essere corrotti da un’ossidazione esagerata. Per gli atleti che si allenano con ritmi elevati è quindi molto importante una dieta sana, equilibrata e variata.
Gli elementi che si consigliano, in questo caso, sono:
- vitamina C;
- polifenoli;
- carotenoidi;
- antocianidine.
Queste sono tutte sostanze contenute in frutta e verdura. L’evidenziare questi elementi mette in luce anche un altro aspetto: per gli atleti è importantissimo non solo fare caso ai macronutrienti, come proteine e carboidrati, ma anche ai micronutrienti, come le vitamine e sali minerali.
Il ruolo degli integratori
Infine, per aiutare ulteriormente l’organismo, si potrebbe ricorrere anche all’uso di integratori. In linea di massima, un’alimentazione con i fiocchi sarebbe sufficiente, ma ciò non toglie che in alcuni casi sarebbe utile anche incrementare con queste altre molecole aggiuntive.
Per esempio, si è riscontrato che l’assunzione di integratori contenenti β-carotene, vitamina E, vitamina C e coenzima Q10, in alcuni casi, ha dato dei risultati ottimali e molto funzionali. In altri casi, però, queste sostanze non sono sufficienti. Questo perché alcune sostanze richiedono un’attivazione che non avviene a livello del tubo digerente, ma solo a livello metabolico.
Per questo motivo, alcune volte si consiglia l’assunzione di antiossidanti per via endovenosa o sublinguale, in modo da saltare la via orale. Questo, ovviamente, va fatto solo e soltanto sotto prescrizione prettamente medica, mai autonomamente.