Miele: come capire se è puro

Riconoscere il miele puro non è facile e molti dei test che troverete in rete non sono attendibili; ecco come capire se è puro e quali sono i test fake da evitare

Distinguere il miele puro da quello di bassa qualità non è molto facile nemmeno per chi ha gli strumenti adeguati. Non bisogna farsi ingannare da alcuni test poco affidabili. Per capire se il miele che avete acquistato è puro o se è stato alterato dovete seguire alcuni consigli. Di solito, non ci accorgiamo ad occhio nudo e, per capire se si tratta di un prodotto di qualità dobbiamo fare molta attenzione.

Il miele è un alimento prezioso che apporta notevoli benefici al nostro corpo. Prima di capire, però, se si tratta di un miele di qualità o alterato, dobbiamo conoscere bene sia il prodotto che il suo processo di produzione.

Cos’è il miele?

miele in baratolo

Per rispondere a questa domanda dobbiamo ricorrere al dizionario che ci dice che si tratta di una sostanza zuccherina caratterizzata da una consistenza viscosa. La definizione del miele parla di un prodotto di colore biondo. Per la sua produzione sono necessarie le api che raccolgono il nettare dei fiori e lo elaborano, rigurgitandolo nelle celle del favo.

Il miele, essendo un alimento, è stato definito anche dal punto di vista legale. Ecco cosa dice l’Art. 1, comma 1, D.Lgs. 21/05/2004, n. 179:

“Per miele si intende il prodotto alimentare che le api domestiche producono dal nettare dei fiori o dalle secrezioni provenienti da parti vive di piante o che si trovano sulle stesse, che esse bottinano, trasformano, combinano con sostanze specifiche proprie, immagazzinano e lasciano maturare nei favi dell’alveare”.

Miele: composizione, colore, consistenza

miele e cannella

Anche qui, dobbiamo ricorrere alla legge che mette in chiaro alcune cose. L’Art. 2, comma 1, del citato D.Lgs. recita così:

“Il miele è essenzialmente composto da diversi zuccheri, soprattutto da fruttosio e glucosio, nonché da altre sostanze quali acidi organici, enzimi e particelle solide provenienti dalla raccolta del miele. Il colore del miele può variare da una tinta quasi incolore al marrone scuro. Esso può avere una consistenza fluida, densa o cristallizzata (totalmente o parzialmente). Il sapore e l’aroma variano ma derivano dalle piante d’origine”.

Si tratta, dunque, di una soluzione sovrassatura di zuccheri composta dal’82 % di zuccheri e il 18 % di acqua.

Come distinguere il miele puro dal miele adulterato?

miele varie tipologie

Iniziamo con una premessa: le adulterazioni del miele possono essere evidenziate solo in laboratorio, sottoponendo il prodotto ad analisi sofisticate e abbastanza complesse.

Test attendibili

Ci sono alcuni indicatori, però, che possono dirci se abbiamo a che fare con un miele di qualità o con un prodotto adulterato.

  • la provenienza: in Italia la legge impone ai produttori di indicare sull’etichetta il paese d’origine. Vi consigliamo di scegliere il miele italiano, sottoposto a numerosi controlli. Il miele prodotto sul territorio nazionale viene seguito dai fiori al baratolo.
  • l’etichetta e le certificazioni: la legge italiana dice che il miele deve essere composto per il 100% da prodotto proveniente dall’alveare e vieta qualsiasi sostanza chimica diversa. Esiste il miele Bio e il miele D.O.P. certificate dagli enti preposti. Su alcune etichette straniere potreste trovare la scritta: “prodotto contenente sciroppo di mais con fruttosio o glucosio commerciale”… in tal caso non si tratta di miele.
  • passa parola: tornando sulle certificazioni, dobbiamo dire che ci sono piccole aziende produttrici di miele che non possono permettersi il costo alto di alcune certificazioni ma che producono comunque un miele di qualità. In questi casi potete fidarvi delle recensioni dei consumatori.
  • il costo: un miele a basso costo probabilmente non è un miele di qualità perché per raggiungere l’eccellenza bisogna investire molto lavoro e tanti soldi. Perciò, per il miele naturale il prezzo è giustamente elevato e per il miele puro la vendita si fa solo con le giuste garanzie.

Ovviamente, si tratta di indicatori. Vi ricordiamo che la composizione del miele può essere determinata solo in laboratorio grazie a un test che si chiama studio degli isotopi stabili. Questo test di laboratorio usa uno spettrometro di massa per separare le molecole presenti nel miele riuscendo così ad identificare i diversi tipi (isotopi) di molecole di carbonio. Ognuna di queste molecole di carbonio è associata a un tipo di zucchero.

Test fake

miele nel cucchiaino

In rete troverete alcuni test molto pubblicizzati ma non molto affidabili. Vi elencheremo alcuni di questi test e i motivi che li rendono inattendibili.

  • Test di cristallizzazione. In rete su questo argomento c’è tutto il contrario di tutto. C’è chi dice che deve cristallizzare e chi dice che non deve cristallizzare. Partiamo dalla premessa che solo 3 tipologie di miele non cristallizzano: quello di alcune melate, di castagno e d’acacia (o robina). E ricordatevi: il miele si solidifica in tempi e modalità diverse.
  • Test del pollice con le sue varianti: dell’unghia o del cucchiaio. Questo test invita i consumatori a mettere una goccia di miele sul dito affermando che quello falso sarebbe liquido (altri affermano il contrario). Si tratta di un test inaffidabile: il miele può avere diverse consistenze e se preparate uno sciroppo di zuccheri molto concentrato potrebbe risultare molto vischioso.
  • Test delle gocce di iodio. Questo test vi invita a mescolare una goccia di iodio in un bicchiere d’acqua dove avete aggiunto del miele. Se si tratta di un miele con aggiunta di amido di mais, l’acqua dovrebbe colorarsi di blu. Il test, però, è inattendibile per 2 motivi: molti sciroppi spacciati per miele non contengono amido e quelli che lo contengono non ne contengono abbastanza da far colorare l’acqua di blu.
  • Test del fuoco. Avrete sicuramente sentito di questo test che vi invita a immergere un cotton-fioc o un fiammifero in un po’ di miele e avvicinarlo a una fiamma. Secondo chi promuove questo metodo, il miele puro prenderà fuoco mentre quello “finto” non si accenderà. Il test non è affidabile perché anche il miele migliore non prenderà fuoco facilmente.
  • Test dell’acqua. Questo è uno dei più diffusi test fake sulla purezza del miele. Il test indica come puro il miele che non si scioglie. Peccato che anche alcuni sciroppi non si sciolgono facilmente e che molti tipi di miele, mescolati bene, si sciolgono completamente perché il miele si scioglie nell’acqua.
  • Test dell’aceto. Questo test afferma che se mettete un po’ di miele in un bicchiere d’acqua e poi aggiungete aceto, non si dovrebbe formare la schiuma. La presenza di schiuma indicherebbe addirittura la presenza di gesso. Si tratta di un test non affidabile perché il miele diluito in acqua fa un po’ di schiuma in presenza dell’aceto perché tende a liberare anidride carbonica. In più, nessuna analisi ha mai evidenziato la presenza di gesso nel miele.
  • Test dell’alcool. Anche in questo caso si tratta di un test che afferma tutto il contrario di tutto: c’è chi dice che il miele puro non si scioglierebbe nell’alcool e chi afferma il contrario. Non è un test attendibile.
  • Test dell’energia dell’alveare. Si tratta di un test piuttosto spirituale che dice che bisogna mettere un po’ di miele in una tazza grande, ricoprendolo con un po’ d’acqua e roteandolo. Il miele vero dovrebbe formare degli esagoni, simili a quelli che troviamo negli alveari. Qualsiasi sciroppo, però, si comporta nello stesso modo.
  • Test del formicolio in gola. C’è chi dice che il miele puro provocherebbe un formicolio in gola ma la verità è che il miele serve per far passare un eventuale sensazione di formicolio o secchezza della gola. Si tratta di un prodotto usato spesso per alleviare i fastidi del raffreddore o dell’influenza.
  • Test del pane raffermo. Gli “esperti” affermano che un pezzo di pane immerso nel miele puro rimarrebbe duro anche dopo una decina di minuti (c’è anche chi dice esattamente il contrario) mentre il miele adulterato, per colpa dell’acqua, farebbe ammorbidire il pane. Peccato che tutto ciò non sia vero: il miele contiene acqua naturalmente (fino al 20%) e non tutti i tipi di pane si comportano in maniera simile.
  • Test del fazzoletto di carta. Questo test consiste nel far cadere un po’ di miele su un fazzoletto di carta. Secondo chi l’ha ideato, il miele puro dovrebbe impiegare più tempo per penetrare attraverso la carta per colpa della mancanza di acqua. Come vi abbiamo già detto, il miele puro contiene acqua e uno sciroppo molto viscoso impiega ugualmente molto tempo per penetrare il fazzoletto.
  • Test delle formiche. Si tratta di uno di più assurdi. C’è chi afferma che messe davanti a un cucchiaio di miele puro e uno di miele adulterato, le formiche sceglierebbero quello puro. Niente di più falso. Le formiche amano qualsiasi sostanza dolce e la loro scelta non è attendibile.

Sperando di aver risposto alle vostre domande e chiarito i vostri dubbi, vi invitiamo a scegliere sempre con cognizione di causa e basandovi sulle informazioni ufficiali e non sulle dicerie. E, ricordatevi che il miele è davvero un prodotto miracoloso che si usa da sempre per nutrire e curare gli esseri umani.